E’ fissata per il prossimo 21 luglio (in seconda coonvocazione, dopo la prima convocazione dello scorso 21 aprile) l’assemblea degli azionisti di Fondo Italiano d’Investimento sgr che rinnoverà il Consiglio di amministrazione e che renderà ufficiale la nomina del nuovo amministratore delegato Carlo Mammola, al posto di Gabriele Cappellini, per sancire l’inizio del nuovo corso. Sarà confermato presidente, invece, Innocenzo Cipolletta.
Carlo Mammola, con un passato a capo delle attività italiane del private equity di Bank of America private equity, poi passate ad Argan Capital (di cui sinora era managin partner), è stato tra i promotore della prima Spac quotata a Piazza Affari (Italy 1 Investments sa) che ha poi condotto la business combination con IVS Group (si veda altro articolo di BeBeez). La Spac, che aveva raccolto 150 milioni di euro tra gli investitori. era stata fondata da Mammola insieme a Vito Gamberale, Gianni Revoltella, Roland Berger, Florian Lahmstein e Gero Wendenburg.
La notizia della prossima nomina di Mammola alla guida di Fondo Italiano è stata anticipata ieri dal Corriere della Sera e non era per nulla attesa dal mercato, che sino a poco tempo fa si aspettava un nome interno a Cassa Depositi e Prestiti. E questo perché da tempo è cosa nota che obiettivo di Cdp è quello di incrementare il suo peso nel capitale dell’sgr per riallineare i suoi impegni di investimento nei fondi gestiti dalla società di gestione con le quote di controllo della stessa sgr (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi, infatti, Cdp si è impegnata per investimenti in equity che sono pari a circa la metà del totale degli impegni raccolti dai fondi della sgr.
Solo di recente la Cdp ha acquistato la quota del Tesoro nell’sgr, salendo così dal 12,5% al 25% del capitale, mentre le altre quote, tutte del 12,5% ciascuna, sono ancora in capo ad Abi, Confindustria, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Icbpi. La riogranizzazione azionaria, però, non è ancora finita, proprio perché obiettivo di Cdp è salire al 51%.
Lo scorso aprile, invece, l’assemblea degli investitori del primo fondo lanciato dall’sgr aveva dato il via libera alla “scissione parziale proporzionale” del primo fondo gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr e lanciato nel 2010 con una dotazione di 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). I diversi investimenti del fondo sono stati quindi riallocati a tre diversi fondi gestiti dalla sgr: Fondo Italiano di Investimento, dedicato agli investimenti diretti nel capitale di imprese con una dimensione compresa tra i 10 e i 250 milioni di euro di fatturato; Fondo Italiano di Investimento Fondo di Fondi, focalizzato sugli investimenti in altri fondi di private equity; e Fondo Italiano di Investimento FII Venture, dedicato agli investimenti in fondi di venture capital (che si va ad affiancare al primo fondo di fondi dedicato al settore lanciato l’anno scorso). Con la scissione la sgr si trova in questo modo a gestire cinque fondi, contando anche il primo fondo di fondi di venture e il fondo di fondi di private debt.