La Cooperativa OP Faro di Pachino (Siracusa) emette il suo secondo minibond short term a scadenza 12 mesi, che sarà quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana dal prossimo 9 novembre. Lo ha annunciato ieri con una nota la società cooperativa che riunisce una sessantina di aziende agricole specializzate nella produzione di ortofrutta di qualità tipica dell’area sud orientale siciliana (comuni di Pachino, Portopalo di C.P. e Noto, provincia di Siracusa), in particolare di pomodori “rosso cigliegino di Pachino”, “datterino” e i verdi “costoluto e marinda”.
La cooperativa ha chiuso il bilancio 2015 con un fatturato di 16,3 milioni, un ebitda di 517 mila euro e un debito finanziario netto di 2,8 milioni.
Lo scorso maggio OP Faro aveva emesso il suo primo minibond short term da 350 mila euro a scadenza 31 ottobre 2016 e tasso fisso del 6%. Il nuovo minibond, che pagherà sempre una cedola del 6%, è stato emesso per un massimo di 450 mila euro, di cui 300 mila euro sono già stati interamente sottoscritti il primo giorno dell’offerta. L’emissione si compone di un numero massimo di 9 obbligazioni di taglio unitario e valore nominale di 50 mila euro. I bond hanno scadenza 31 ottobre 2017 ed è prevista una opzione call per l’eventuale rimborso anticipato, a discrezione dell’emittente, con contestuale premio all’investitore.
Salvatore Chiaramida, direttore di OP Faro, ha spiegato che i proventi dell’emissione saranno utilizzati “a supporto dell’attivo circolante, come fonte di finanziamento complementare al tradizionale canale bancario. Questa operazione è stata realizzata in tempi record; nel giro di una settimana lavorativa abbiamo confermato la nostra volontà di realizzare questa seconda emissione di durata annuale”.
Alessandro Imbimbo, consigliere di Frigiolini&Partners Merchant, che ha assistito OP Faro come advisor nelle due emissioni, ha rivelato che a sottoscrivere il minibond sono stati in primo luogo alcuni investitori professionali siciliani, “quali l’ Irfis (la finanziaria per lo sviluppo della Sicilia), il Confidi Fideo di Palermo e Confeserfidi di Scicli (Ragusa), i quali evidentemente consapevoli della propria mission di supporto al territorio, hanno creduto in un emittente del loro territorio e hanno investito nella sua prima emissione, con ciò consentendo alla OP Faro di rendersi visibile sul mercato con una prima operazione. Da quel momento, altri investitori hanno manifestato interesse per un emittente divenuto quotato e oggi se ne vedono i frutti. In altre parole, la Sicilia istituzionale è stata d’aiuto nella fase di lancio alla Sicilia produttiva, fornendo il ‘la’ alla sottoscrizione di un minibond emesso da un emittente prima di allora del tutto sconosciuto, e questo ha permesso di suscitare l’interesse e l’attenzione di altri investitori al di fuori della Sicilia che oggi hanno investito nella seconda emissione di OP Faro”.