Gesafin, la holding del gruppo Gorla, specializzato in facility management per edifici, treni e Pubblica amministrazione, ha chiuso una complessa operazione di ristrutturazione del debito accompagnata da una transazione fiscale e sta ora passando alla cessione degli asset non strategici, per rifocalizzarsi sul core business e recuperare risorse per ripagare il debito residuo.
Lo scrive oggi MF Milano Finanza, riferendo anche che, su quest’ultimo fronte, Gesafin ha appena sottoscritto un accordo con Toyota Handling per cederle la sua quota del 67,67% di Simai, società produttrice di carrelli speciali e trattori elettrici per trasporti industriali.
Simai è partecipata per il restante 33,33% dal presidente e amministratore delegato Luigino Garegnani, che continuerà a gestire la società, che ha chiuso il 2015 con circa 6 milioni di euro di fatturato. Gesafin è stata assistita nella cessione da Banca Profilo e dai legali dello studio Balossi Quaglia.
Sempre in tema di cessioni di asset non strategici, Gesafin ha anche messo in vendita la sua quota del 30% del capitale di Tia (Tecnologie Industriali e Ambientali), società specializzata in bonifiche ambientali da amianto, leader sul mercato francese, con un fatturato atteso per il 2016 di circa 26 milioni e valutata circa 7 volte l’ebitda atteso di 1,5 milioni. Anche in questo caso il mandato di advisory finanziaria per la vendita è stato dato a Banca Profilo.
Come si diceva, la transazione si inserisce in una più ampia operazione di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare, ora in attesa di omologa del Tribunale di Milano, che ha visto le banche creditrici stralciare 8 milioni di euro di crediti senior su un totale di 12 milioni a fine 2015.
Contestualmente è stata raggiunta una transazione fiscale con l’Agenzia delle Entrate, che ha a sua volta stralciato ben 30 milioni di euro di crediti su un totale di 65 milioni e accettato una rateizzazione dei rimanenti 35 milioni in 15 anni. Non solo. Anche i fornitori hanno accettato uno stralcio del 30-50% del valore dei loro crediti per un totale di circa 2 milioni. L’intera operazione è stata condotta con il supporto degli advisor legali Iannaccone, Macchi di Cellere Gangemi e De Dominicis.
Gorla, storico gruppo controllato dall’omonima famiglia e fondato negli anni 60, era entrato in crisi di liquidità negli anni scorsi a seguito di mancati pagamenti di crediti nei confronti della Pubblica amministrazione, che si erano accumulati dal 2008, raggiungendo la cifra di 20 milioni su un fatturato complessivo di circa 100 milioni, per un ebitda di settore che è in media del 14-18%.