Dopo l’annuncio di Unicredit sulla svalutazione della sua quota nel fondo Atlante, anche le altre banche hanno detto la loro in occasione della pubblicazione dei bilanci 2016. E non c’è uniformità di vedute.
Come noto, a fine gennaio Quaestio Capital Management sgr ha indicato un Nav di circa 3,5 miliardi, riferendo però contemporaneamente che l’advisor indipendente Deloitte calcola un Nav di 2,6 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo aveva raccolto impegni per 4,25 miliardi di euro lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez). Il presidente di Quaestio sgr, Alessandro Penati, nei giorni scorsi aveva criticato la scelta delle banche di svalutare le loro quote a bilancio (si veda altro articolo di BeBeez).
Lunedì 30 gennaio, però, Unicredit aveva annunciato ulteriori svalutazioni previste per il bilancio 2016 per un miliardo di euro (oltre a quelle già previste nell’ambito del piano strategico annunciato lo scorso dicembre), a valere soprattutto sulla quota sottoscritta nei fondi Atlante. La banca non ha comunicato la cifra esatta, ma si parla di oltre 500 milioni di euro di svalutazione rispetto a un versamento che è stato sinora di circa 700 milioni.
Il Documento di registrazione dell’aumento di capitale di Unicredit in corso riferisce infatti che “con riferimento al fondo Atlante, l’emittente si è impegnato a sottoscrivere n. 845 quote per un controvalore totale complessivo di euro 845 milioni” e che “al 30 settembre 2016 Unicredit aveva versato un importo pari a circa euro 504 milioni, contabilizzato tra le attività finanziarie disponibili per la vendita per un importo pari a quello di sottoscrizione. Durante il quarto trimestre 2016, l’emittente ha versato ulteriori euro 182 milioni (…) pertanto l’impegno irrevocabile di Unieredit per successivi versamenti nel Fondo Atlante risulta pari a euro 159 milioni al 31 dicembre 2016”.
Da parte sua Intesa Sanpaolo ha ridotto il valore della quota per 227 milioni di euro (al 30 settembre aveva investito 504 milioni, come si legge nell’ultima trimestrale, su un impegno complessivo di 845 milioni).
Ubi Banca ha invece svalutato per 73 milioni (su 119,2 milioni di euro versati rispetto a un impegno totale di 200 milioni).
Bper ha registrato rettifiche di valore per 28,3 milioni (34,8% dei 59,6 milioni sinora versati su un impegno complessivo di 100 milioni).
Infine Banco Bpm ha svalutato per 59,8 milioni complessivi gli investimenti in Atlante (di cui 19,7 milioni relativi alla quota di Banco Popolare su un totale di 50 milioni di impegni e 40,1 milioni relativi alla quota di Bpm su un totale di 100 milioni di impegni).
Infine nei giorni scorsi Leonardo Rubattu, direttore generale di Iccrea Banca, a margine della presentazione dell’avvio dei cantieri di lavoro del nuovo gruppo bancario cooperativo che nascerà in seguito alla riforma delle Bcc, ha dichiarato che Iccrea Banca intende intervenire sull’investimento nel fondo Atlante svalutando la quota versata di 32 milioni di euro tra il 15% e il 20% (e quindi tra i 4,8 e i 6,4 milioni) rispetto a impegni complessivi per 40 milioni di euro (si veda MfDowJones).