TBS Group, società quotata all’Aim Italia, che progetta e gestisce servizi in outsourcing di ingegneria clinica e di Ict, venerdì 12 maggio ha chiuso la sessione di borsa con un balzo del 15,5% a quota 2,168 euro dopo essersi spinta fino a un massimo a 2,19 euro, dopo che la mattina a borsa ancora chiusa è stato diffuso il comunicato stampa con il quale il gruppo annunciava che il veicolo Double 2 spa, che fa capo al fondo Permira, gli aveva comunicato l’intenzione di lanciare un’opa totalitaria a 2,2 euro per azione, un prezzo che incorpora un premio del 17% rispetto al prezzo di chiusura di Tbs di giovedì 11 maggio un premio del 29% rispetto alla media ponderata dei prezzi nei 12 mesi precedenti (si veda qui il comunicato stampa).
In caso di adesione integrale all’offerta il controvalore massimo complessivo è pari a 92,8 milioni di euro.. Nel dettaglio, l’opa, che è finalizzata al delisting, verrà condotta tramite il veicolo Double 2 spa, a sua volta controllata da Double 1, il cui capitale è a sua volta detenuto da Panthelux che fa riferimento ai fondi Permira per il 90,37% e per il 9,63% da soggetti che ricoprono o hanno ricoperto ruoli manageriali all’interno del gruppo Pantheon. Pantheon è un operatore attivo in 15 Paesi nel settore delle tecnologie biomedicali e la promozione dell’offerta si inserisce nel contesto della strategia di sviluppo delle attività di outsorcing nel settore medicale in Italia e all’estero.
L’offerta sarà efficace se Double 2 raggiungerà almeno il 50% più un’azione del capitale. In caso di adesione integrale all’offerta il controvalore massimo complessivo sarà pari a 92,8 milioni di euro. Il periodo di adesione sarà concordato con la Consob e avrà una durata compresa tra un minimo di 15 giorni e un massimo di 40.
Tbs è presente in 21 Paesi, si avvale di circa 2.400 addetti, conta più di 20 centri di competenza specialistici e di oltre 300 laboratori on site collegati a oltre 1.000 ospedali ed enti pubblici e privati.
Con sede nell’Area Science Park di Trieste, nel 2016 ha registrato ricavi consolidati per 200,3 milioni di euro (da 192,9 milioni nel 2015), un ebitda di 21,3 milioni (da 19,6 milioni), un utile netto di 2,7 milioni (in linea con il 2015) e un debito finanziario netto di 67 milioni (da 84,5 milioni).
Tbs ha approvato giovedì 11 maggio i conti del primo trimestre 2017, con ricavi consolidati per 49,7 milioni di euro (+6,9% rispetto all’anno scorso), un ebitda a 4,8 milioni di euro (+26,7% anno su anno) e un ebit a 2,5 milioni di euro (+66,8% anno su anno).
TBS nel 2015 ha rimborsato in anticipo rispetto alla scadenza di febbraio 2016 il bond da 10 milioni di euro sottoscritto nel febbraio 2012 dal Fondo Italiano d’Investimento, comprensivo del rateo interessi maturato. Allora il Fondo Italiano aveva anche sottoscritto un aumento di capitale in TBS Group di identico valore per una quota del 13,17%. Quella quota è ancora valorizzata 10 milioni nell’ultimo rendiconto semestrale del Fondo Italiano al 30 giugno 2016.
Nell’ottobre 2014 il gruppo ha quotato all’ExtraMot Pro un minibond da 15 milioni di euro a scadenza ottobre 2019 e cedola 6,5% a cui Cerved aveva assegnato rating B1.1.