Il gruppo brasiliano Natura Cosmeticos è entrato in trattative riservate con la multinazionale cosmetica francese L’Oreal per acquisire il controllo della catena di profumerie The Body Shop (scarica qui il comunicato stampa). L’offerta, che si dice si aggiri sul miliardo di euro, ha battuto quella degli altri concorrenti, tra i quali il fondo di private equity Investindustrial, di recente alleatosi per il deal con il veicolo di investimento di Hong Kong che fa capo al fondatore di Alibaba, Jack Ma, e GP Investments, il più grande fondo di private equity brasiliano. Investindustrial aveva individuato come nuovo amministratore delegato del gruppo, nel caso di vittoria, l’ex presidente e ad di L’Oreal Italia, Cristina Scocchia (si veda altro articolo di BeBeez),
L’asset manager Lakson Investments ha ottenuto una licenza, la prima del paese in questione, per gestire attività di venture capital in Pakistan. Si veda dealstreetasia. Il nuovo braccio operativo nel venture capital della società, la Lakson Investments Venture Capital (LI VC), investirà nel seed capital di start up pakistane e comunque in business locali. Il Ceo Babar Lakhani ha scritto su Linkedin che stanno effettivamente cercando manager ai fini di creare un team che combini la conoscenza del mercato locale con una esperienza internazionale. Naturalmente il team in costituzione collaborerà con quello esistente dedito al private equity presso Lakson Group. Lakhani ha anche annunciato che il team di VC collaborerà con Sybrid, che sarà suo partner strategico per rivedere sia le capacità nel settore IT delle società partecipate oltre a valutare la capacità da parte di queste ultime di creare opportunità scalabili. Il team sarà suddiviso nei tre uffici di Karachi, Lahore e Islamabad. L’azienda impegna in Pakistan oltre 14.000 persone nei settori del tech, nei media, FMCG ovvero fast moving consumer goods, le assicurazioni, e i QSR ovvero i quick service restaurant. Lakson Group è uno dei più grandi asset manager in Pakistan e alla fine dello scorso anno ha lanciato un fondo di private equity mettendovi alla guida un gruppo di fuoriusciti da Goldman Sachs e Abraaj. Il fondo èancora in fase di racccolta e ci si aspetta diventi operativo nel tardo 2017.
Il private equity cinese ShoreVest Capital Partners, ha lanciato un fondo da 750 milioni di dollari focalizzato sull’industria del bad debt in Cina, compresi i NPL che, stando ad un report del Financial Times continuano a salire. Si veda dealstreetasia. ShoreVest, specializzato nel distresssed debt cinese e nel credito strutturato, ha iniziato a investire negli NPL nel novembre scorso subito dopo il lancio da parte di Benjamin Fanger. Gli NPL cinesi sono stimati ammontare a circa 3 trilioni di dollari. Con il lancio di questo fondo, il private equity con sede a Guangzhou ha deciso di seguire la strada di investitori esteri già attivi sul mercato quali Lone Star e PAG. Il mese scorso Bain aveva lasciato trapelare che era in trattativa per l’acquisto di 200 milioni di dollari di NPL da una società di asset management cinese. ShoreVest sta recitando il ruolo di master service per conto di Bain.