La
campagna equity crowdfunding di Taskhunters sul portale CrowdFundMe ha
letteralmente bruciato il primo traguardo di 80 mila euro di raccolta, e ora
punta ai 200 mila euro, mentre la piattaforma cresce a un ritmo superiore al
40% al mese. Dall’inizio della raccolta, 40 giorni fa, la società non è rimasta
ferma. L’app per iOS e Android che permette agli studenti universitari di
svolgere lavori temporanei per privati e aziende. è stata lanciata anche nella
città di Torino, dove si sono registrate 800 iscrizioni solo nel primo mese.
Nello stesso periodo è stata attivata la versione Beta di Taskhunters for
Business, che sta già venendo testata da 30 aziende.
la comunità degli utenti ha continuato ad espandersi mentre era in corso la
campagna di equity crowdfunding. Nei primi 40 giorni di raccolta il numero
degli iscritti è cresciuto da 8 mila a 11 mila, mettendo a segno un balzo del
37,5%. Ancora più forte la crescita dei tasker verificati, passati da 700 a
1135, con un aumento del 62,1%. In miglioramento deciso anche il numero
disponibile di task, da 500 a 850 posizioni aperte (+70%).
mercato da cui Taskhunters punta ad estrarre valore è però ben più grande: solo
in Italia si contano 1,97 milioni di studenti universitari e il valore totale
del mercato del lavoro temporaneo è stato di 1,8 miliardi di euro nel 2016, in
crescita dell’85% dal 2008. Il trend consolidato è quello di una sempre
maggiore emersione delle forme di lavoro occasionale dal mondo del mercato
nero, un processo che una piattaforma digitale come TaskHunters può sfruttare e
al tempo stesso alimentare.
studenti possono registrarsi online e la loro posizione verificata tramite
codice fiscale, mail universitaria e documento di identità. Il primo tipo di
offerta di lavoro a cui gli studenti possono rispondere è quella di un privato,
a sua volta registrato su Taskhunters. Dall’aiuto in occasione di un trasloco,
a lavori di giardinaggio, Taskhunters si rivolge a tutti i privati che non
hanno il tempo di svolgere una mansione o hanno bisogno di un aiuto per portare
a termine una specifica attività oltre che ai privati che non possiedono le
competenze per svolgere specifici lavori per limiti fisici o di età. Il
compenso viene stabilito da un sistema di contrattazione non diverso da quello
di un sito di aste, su cui Taskhunters preleva una fee del 18,3%, mentre
l’algoritmo della piattaforma contribuirà ad incrociare domanda e offerta nel
modo più efficiente. La piattaforma genera tutta la documentazione contrattuale
necessaria per regolarizzare il rapporto di collaborazione occasionale,
semplificando al massimo gli aspetti burocratici e assicurando la correttezza legale di tutti i passaggi. Infine, per assicurarsi che
il rapporto tra le parti coinvolte rimanga occasionale, la piattaforma dispone
di una componente automatica che blocca l’account dello studente se i compensi
percepiti superano i 5000 euro nel corso dello stesso anno solare.
secondo tipo di offerta di lavoro occasionale per gli universitari può arrivare
dalle aziende, attraverso il servizio Taskhunters for Business, che nel piano strategico
rappresenta la parte principale del fatturato. In questo caso la piattaforma
non punta a stabilire rapporti di lavoro stabili (recruiting), ma a fare fronte
ai picchi improvvisi di attività, anche episodici. Un segmento diverso è quello
delle aziende ad alto contenuto innovativo e tecnologico che hanno bisogno di
continui feedback dal mercato e che possono sfruttare la piattaforma per
ingaggiare gli studenti come beta tester di nuovi prodotti e servizi
informatici. Da questo secondo canale Taskhunters prevede di estrarre, in caso
di raccolta minima di 80 mila euro (un target già superato), ricavi per 218
mila euro nel 2018 e 487 mila euro nel 2019.
Sempre
in caso di raccolta fondi al target minimo di 80 mila euro (già superato di
oltre il 26 mila euro), il business plan prevede il lancio della piattaforma
sul mercato europeo, a partire da Londra, nel 2019 e un volume totale di
transazioni sul sito di 3,3 milioni di euro nel 2019. Se la raccolta, a cui si
aggiungono i 300 mila euro investiti dal partner della startup, Digital Magics,
dovesse centrare il target massimo, il lancio europeo del servizio sarebbe
anticipato al 2018 e il target di transazioni al 2019 sarebbe del 33%
superiore, a 4,4 milioni di euro.