Manutencoop Società Cooperativa si ricompra il 33% del capitale di Manutencoop Facility Management e rifinanzia il debito. Lo si legge nel report di Moody’s diffuso ieri in tarda serata per assegnare rating preliminare B2 sia alla newco controllata CMF spa sia al nuovo bond senior secured da 420 milioni di euro a scadenza 2022 che sarà emesso da CMF spa, i cui proventi, insieme a 167 milioni di euro presenti in cassa, serviranno a ripagare gli azionisti di minoranza per 205 milioni di euro, rimborsare il bond senior secured a scadenza 2020 e cedola 8,5% (di cui una tranche per gli investitori Usa) attualmente quotato all’ExtraMot Pro (ieri ha chiuso a 102,85 centesimi) e rimborsare altri 48 milioni di euro di linee tirate.
Nella relazione alla trimestrale si legge che di quel bond inizialmente da 425 milioni di euro, ne restano in circolazione soltanto “300 milioni, stante le operazioni di buy-back del 2014 e del 2015 rispettivamente per euro 45 milioni ed euro 80 milioni di quote nominali. Tutte le notes acquistate (complessivi nominali euro 125 milioni) non sono state oggetto di annullamento”.
Moody’s spiega che “a seguito del rifinanziamento, la società sarà interamente posseduta da Manutencoop Societa Cooperativa, la cooperativa composta dai 600 soci dipendenti della società”.
Nell’estate 2016 gli investitori finanziari (Private Equity Partners sgr, 21 Investimenti sgr, MPVenture sgr, Sviluppo Imprese Centro Italia sgr, NEIP II, IDeA Capital Funds sgr e Cooperare spa, Unipol Banca e Mediobanca) avevano siglato un accordo per salire 33% del capitale del gruppo attivo nell’erogazione e nella gestione di servizi integrati rivolti agli immobili, al territorio e a supporto dell’attività sanitaria, con il 67% che era rimasto in mano a Manutencoop Società Cooperativa. Il trasferimento delle azioni era avvenuto lo scorso 7 ottobre e gli accordi prevedevano anche che a partire da gennaio 2017 potessero essere avviate le iniziative finalizzate all’exit, attraverso la vendita o la quotazione in Borsa. Il dossier aveva già attirato l’attenzione di potenziali investitori come BC Partners e Pai Partners.
Il Gruppo MFM ha chiuso il trimestre a fine marzo 2017 con 238,6 milioni di euro di ricavi, in leggera diminuzione dai 241,7 milioni del primo trimestre dell’esercizio 2016, con un ebitda però in crescita di ben il 30,1% a quota 35,4 milioni (30,9 milioni rettificato) da 27,2 milioni (28,2 milioni rettificato) , un ebit pure in crescita del 37,3% a 27,3 milioni di euro da 19,9 milioni e un utile netto salito addirittura a 13,4 milioni con un balzo del 69,2% dai 7,9 milioni di euro al 31 marzo 2016. Il tutto con un indebitamento finanziario netto in lieve rialzo a 197,7 milioni dai 193,8 milioni al 31 dicembre 2016.
MFM aveva chiuso il 2016 con 929,1 milioni di euro di ricavi consolidati, in calo del 2,8% dai 955,7 milioni del 2015, mentre l’ebitda era salito a 95,9 milioni dai 93,1 milioni dell’anno prima. L’indebitamento finanziario netto era sceso a 194 milioni dai 242 milioni del 2015.