“Andremo a contribuire in fasi diverse della filiera del venture, con un investimento diretto, non nei fondi”, ha dichiarato al Sole 24 Ore Carlo Mammola, amministratore delegato di Fondo Italiano d’Investimento sgr.
L’sgr interverrà nella fase che viene prima della nascita della startup, quella del cosiddetto technology transfer e poi nelle aziende in fase di accelerazione, quando la startup è nota ma è ancora molto piccola; mentre nella fase di early stage, dove opera la maggior parte dei fondi italiani di venture, l’sgr opererà ancora con fondi di fondi. Infine nel late stage, ha detto ancora Mammola “stiamo per lanciare un fondo diretto, nominato Tech Growth, con l’obiettivo di investire anche nelle pmi tecnologiche e innovative”. Il fondo Tech Growth dovrebbe partire già prima dell’estate con una dotazione ancora da definire, ma si stima un target di 100 milioni di euro, mentre gli altri fondi avranno a disposizione tra i 40 e i 60 milioni.
Che Fondo Italiano d’Investimento stesse andando in questa direzione era già stato anticipato lo scorsoo marzo da MF Milano Finanza (si veda altro articolo di BeBeez)
Sinora, infatti, l’impegno della sgr presieduta da Innocanzo Cipolletta è stato quello di investire in fondi di venture, a volte nel ruolo di anchor investor anche per nuovi team di gestione, permettendo quindi la nascita di nuovi operatori, ma il problema dei fondi italiani è spesso quello che non hanno le dimensioni sufficienti per poter seguire con successivi investimenti la crescita delle aziende in portafoglio che, superata la fase di startup, vogliono fare un ulteriore importante salto dimensionale, con la conseguenza che queste aziende finiscono nel mirino di soggetti industriali spesso internazionali e smettono di crescere in maniera autonoma. Da qui l’idea di creare un soggetto domestico dotato di risorse sufficienti a investire anche nei round successivi a quelli delle fasi di startup, per creare un volano importante per questo settore.
Allo stesso modo, il Fondo Italiano punta a intervenire al fianco di incubatori e acceleratori nella fase cosiddetta di “seed”, cioè di finanziamento dell’iniziativa imprenditoriale nelle primissime fasi di vita, per moltiplicare il volano di risorse anche su questo fronte.