Il fondo sovrano di Singapore GIC ha intenzione di comprare il 30% dell’azienda londinese dedicate alle news e ai dati societari Mergermarket Group. L’acquisto produrrà in capo al venditore BC Partners un ritorno pari a due volte il capitale originariamente investito (si veda dealstreetasia).
Stando a fonti vicine al deal, GIC starebbe valutando Mergermarket circa un miliardo di sterline (1,31 miliardi di dollari) e le discussioni sono in uno stadio avanzato. La notizia era stata originariamente riportata da Sky News. Fondata nel 2.000, Mergermarket si è espansa in 67 location tra USA, Europa, Asia e Medio Oriente ed ha una base di sottoscrittori pari a 190.000 con notizie che spaziano dal m&a a informazioni anche più specializzate. Mergermarket era una controllata del gruppo Financial Times. Era stato acquisito dal private equity BC Partners da Pearson in un deal del valore di 382 milioni di sterline nel 2013, prima che il The Financial Times nel 2015 si concentrasse sul business dell’educazione. Più tradi la pubblicazione Financial Times era stata venduta al Nikkei Asian Review.
La cessione di questa partecipazione in Mergermarkets a GIC aiuterà BC partners a ridurre la propria esposizione e a finanziare l’espansione di Mergermarket, che è impegnata in una serie di acquisizioni ai fini di espandere il portafoglio al di là dei dati e delle notizie relative all’m&a. Questo processo ha visto l’acquisto dell’Asia Venture Capital Journal con sede a Hong Kong e di Unquote da Incisive Media, tenendo la barra diritta sull’aumentare la presenza nel campo delle notizie sul private equity e sul venture capital. Stando a quanto riportato dai media, BC Partners aveva avvicinato il gruppo di media cinese Caixin per una potenziale vendita di Mergermarket, ma il deal è venuto meno per il fatto che Caixin non disponeva delle necessarie fonti di finanziamento. BC Partners continuerà a detenere più del 60% in Mergermarket Group a seguito della transazione. I prodotti di Mergermarket comprendono anche Debtwire.
Stando al filing presso la FED, la newyorkese Palladium Equity Partners, private equity per aziende middle market, ha raccolto 1,5 miliardi di dollari per il suo quinto fondo. Il quarto era stato raccolto nell’aprile 2014 ed aveva raggiunto 1,14 miliardi di dollari. Si veda PeHub.
International Finance Corporation (IFC), Il braccio armato di World Bank Group per gli investimenti nel private equity sta pensando di investire di più nei progetti agricoli per aiutare le imprese private a diventare parte della catena di fornitori che possa far parte del processo di sviluppo. Si veda dealstreetasia. Il settore agricolo della Birmania contribuisce col 38% del PIL, impiegando più del 60% della forza lavoro, IFC intende giocare un ruolo di rilievo collaborando col governo del paese. Vikram Kumar, country manager di IFC in Birmania, ha dichiarato: “Desideriamo crescere nel business dell’agricoltura e nella preparazione di cibi e cerchiamo le opportunità di collaborare con società locali ed estere. Nel farlo IFC vuole colllaborare con chiunque segua le best practices in termini di governance, environment, social performance e controllo finanziario. Un significativo investimento nel settore agricolo è il finanziamento di 10 milioni di dollari per Myanma Awba Group Company Ltd per le sue strutture dedicate ai prodotti per la produzione dei raccolti oltre che per aumentare la produzione. Recentemente ha inoltre investito 1,5 milioni di dollari per una partecipazione in Maha Agriculture Public Company, una controllata di Myanma Awba Group. Siamo infine dellì’avviso che la Birmania abbia un vantaggio competitivo rispetto ai paesi limitrofi perché le estensioni di terreno disponibile sono molte, non mancano acqua e sole per ottenere raccolti con un prezzo di produzione competitivo, cose queste che fanno pensare che la Birmania possa ambire a riprendersi il ruolo insalatiera di riso dell’Asia data la location vicina ai due paesi più popolosi e quindi più affamati. In conclusione sembra che la Birmania abbia questo potenziale, in misura superiore rispetto al diventare a sua volta un paese dedito al manufacturing.” Il potenziale della Birmania è notevole se si pensa che i dati della World Bank riportano che il profitto netto è stato di 114 dollari per ettaro che è di circa 10 volte inferiore a quello cinese.