Oggi leader globale dell’informazione nel mercato dell’arte, Artprice ha creato nel tempo dei tool che hanno alla base la macro, la microeconomia e la sociologia per analizzare il mercato dell’arte dal 1987. Si veda prnewswire. Il mercato tradizionale dell’arte è guidato principalmente da attori quali gallerie, case d’asta e musei che, a dispetto dell’evoluzione rapidissima del mercato rimangono legati in maniera inestricabile a una cornice di costruzioni economiche e valori accademici dai quali sembrano impossibilitati a fuggire. Il principale risultato di questa situazione è che il mercato tradizionale ignora sostanzialmente qualunque opera al di sotto dei 5.000 euro. Prezzo che sta salendo continuamente. Con costi relativamente alti i player si focalizzano su opere al di sopra dei 5.000 dollari con il mercato anglosassone che vede un entry-level più vicino ai 50.000 dollari. A livello globale il mercato tradizionale dell’arte è fatto da circa un milione di transazione cui vanno aggiunte ulteriori tre milioni di transazioni generate dalle gallerie. Quanto descritto rappresenta però soltanto la parte visibile dell’iceberg del mercato globale dell’arte. Si stima infatti che il segmento sommerso sia di circa trenta milioni di transazioni all’anno. E’ questo il segmento che Artprice chiama OTC Art Market (over-the-counter) ®. Artprice ha quindi deciso di lanciare un nuovo IPR-protected Standardized Marketplace seguita dal suo database distribuito (Blockchain -see Actusnews https://goo.gl/9uThVN 05/2016) ai fini di intercettare parte del colossale volume di transazioni attraverso la controllata americana Artmarket.com. Tale controllata, creata nel 1975, detenuta al 100% da Artprice e rinominata Artmarket.com, sta sperimentando tassi di crescita importanti e una crescente domanda. La società sta inoltre predisponendosi a una Ipo.