prossima grande rivoluzione del mondo della tecnologia. Ne sono convinti tutti
i grandi colossi del digitale: da Facebook, il cui fondatore Mark Zuckerberg ha
più volte spiegato di credere nella VR e vuole cavalcarne il successo; a
Samsung e Microsoft che hanno sviluppato i loro visori. D’altro nessun settore
può vantare i tassi di crescita della realtà virtuale negli ultimi anni: dai
200 mila utenti VR (Virtual Reality) del 2014, si è passati a 43 milioni lo
scorso anno. Solo nel primo semestre del 2017 sono stati consegnati nel mondo
oltre due milioni di visori. I tassi di crescita del software per la realtà
virtuale non sono da meno: oltre il 500%, con un passaggio da 129 milioni di
dollari di ricavi nel 2015 a 1,85 miliardi nel 2016.
rivoluzione della realtà virtuale potrebbe avere un impatto rilevante è quello
del Real Estate. L’utilizzo di visore e applicazioni può cambiare l’esperienza
di chiunque cerchi o offra casa. Non è difficile immaginare i vantaggi offerti
dalla navigazione di un ambiente domestico attraverso la realtà virtuale
rispetto alle piantine catastali o a fotografie statiche. Una startup italiana,
Home 3D, è attiva proprio in questo ambito. Tramite la piattaforma cloud
Planimetrie3D, permette di creare e gestire planimetrie 3D interattive: ogni
utente può creare e modificare i suoi progetti, che possono essere visualizzati
ed esplorati grazie ai dispositivi come Oculus Rift o all’App mobile per
smartphone, che permette anche di interagire. Gli strumenti di disegno offerti
dalla piattaforma sono pensati per un utilizzo il più possibile intuitivo per
tutti, non solo architetti o tecnici esperti.
startup è interamente B2B, diretta a produttori di arredamento e complementi,
studi di architettura e interior design e i player dell’industria del real
estate (agenzie e professionisti). A loro Home 3D offre tre tipi di servizio
collegati alla piattaforma: il primo è il servizio di ricalco, attraverso il
quale gli utenti, agenzie o professionisti del real estate, possono ottenere la
conversione della planimetria di un immobile in un progetto 3D interattivo con
un investimento contenuto; il secondo è il catalogo dei prodotti con cui
decorare gli interni, i cui fedeli modelli possono essere inseriti dai
produttori (come Ikea), che possono così ottenere una fonte di pubblicità
altamente interattiva (un modello già utilizzato dalla startup Usa Houzz);
infine la versione white label dell’intero sistema, rivolta a costruttori,
agenzie immobiliari, architetti e interior designer.
primi sei mesi, Home 3D ha già fatturato 30 mila euro, assicurandosi tra i
clienti tre importanti realtà del mondo del real estate: Astere, Gestim e Cocontest,
del quale si serve anche Intesa Sanpaolo Casa, parte del gruppo Intesa. Il
business plan prevede nel ‘Worst Case Scenario’ il break-even è previsto nel
2019, con un risultato netto di 128 mila euro, mentre nel ‘Best Case’ il primo
utile è previsto nel 2018 con 626 mila euro e 1,5 milioni di risultato netto
nel 2019. L’obiettivo finale è una exit nell’orizzonte di medio-lungo termine,
ovvero 3-5 anni.
La piattaforma di Home 3D è
attiva da novembre 2016 e in nove mesi ha visto la comunità crescere fino a
3000 utenti registrati e 4000 progetti attivi. Il catalogo interni conta oltre
2.500 prodotti. Tuttavia, per raggiungere in tempi brevi la massa critica di
utenti e progetti necessaria allo sviluppo del business, Home 3D ha deciso di
lanciare una campagna di digital marketing. Per questo e per l’espansione
dell’offerta di modelli 3D della piattaforma, la società ha lanciato una
campagna di equity crowdfunding sul portale CrowdFundMe, con un target minimo
di 100 mila euro. La startup parte da una valutazione pre-money di 1,5 milioni
di euro e offre ai nuovi soci il 6,3% del suo capitale.