Banca Ifis lancia la piattaforma web TiAnticipo per investire pesantemente in crediti verso la pubblica amministrazione. La banca veneta quotata a Piazza Affari, infatti, sarà operativa nella seconda metà di ottobre per acquistare on line i crediti vantati dalle pmi verso la pa, una volta che siano stati certificati dal Ministero delle Finanze (scarica qui l’ebook di TiAnticipo sul credito certificato).
Lo scrive oggi MF Milano Finanza, a cui Raffaele Zingone, responsabile Italia di Banca Ifis Impresa e dello sviluppo del prodotto Banca Ifis, ha detto che “da un anno e mezzo a questa parte la banca ha iniziato a investire su questi crediti e per il momento ne abbiamo comprati per un valore di oltre 100 milioni di euro, ma si è trattato sostanzialmente solo di un assaggio, mentre riteniamo che grazie all’interfaccia web sarà possibile moltiplicare questi numeri. Abbiamo investito parecchio in tecnologia e in competenze su questo progetto”.
A essere interessate sono soprattutto le imprese che hanno come clienti le pa che hanno i tempi di pagamento più lunghi di 90 giorni e che, secondo i calcoli di Banca Ifis, sono circa il 60% dei soggetti pubblici.
Quanto ai costi per le pmi, ha spiegato ancora Zingone, “il tasso applicato varia dal 3% al 5% in caso di buon merito di credito e aumenta per le situazioni un po’ più a rischio. Il tasso applicato tiene conto anche del fatto che il credito ceduto, pur avendo una data di scadenza, potrebbe venire pagato sino a un anno dopo, perché così è previsto dalle norme di legge. Inoltre c’è sempre la possibilità che l’ente pubblico locale fallisca. Si tratta, in pratica, di normali tassi di mercato, ma per le aziende è un canale di finanziamento molto interessante perché molto veloce”.
Certo non istantaneo, ma non per colpa della banca. Ha detto il manager di Banca Ifis: “Potrebbero bastarci 24 ore, giusto il tempo necessario per incrociare le banche dati per stabilire il merito di credito dell’azienda, assicurarci che il credito in cessione sia certificato e che il soggetto che sta interagendo con noi sia effettivamente abilitato dall’azienda a cedere quel credito. Tuttavia la pubblica amministrazione ha tempo sino a 7 giorni per opporsi alla cessione di un credito certificato, quindi, se non arriva il via libera prima, è necessario attendere che si concludano i tempi per il silenzio-assenso. In totale, quindi, diciamo che, da quando l’azienda chiede di cedere il credito a quando effettivamente ha il via libera all’operazione, passano 8 giorni. Il che comunque non è poco, visto che spesso le delibere di finanziamento bancarie richiedono alcune settimane”.