Mossi Ghisolfi studia la cessione del business dei biocarburanti in Italia, nel quadro di un accordo di ristrutturazione del debito negli Usa, condotto da Rothschild. Lo ha scritto ieri Reuters, precisando che il gruppo di Tortona (Alessandria) ha affidato un mandato a Mediobanca per gestire il processo.
Fondata nel 1953 e controllata dalla famiglia Ghisolfi, Mossi Ghisolfi è leader nell’innovazione applicata al settore del PET, dell’ingegneria e dei prodotti chimici rinnovabili derivati da biomasse non alimentari, con un fatturato 2016 di 1,7 miliardi di euro (da 1,83 miliardi del 2015) e un ebitda di 83,4 milioni (da 141,1 milioni), in calo a seguito dei costi pre-operativi del più grande impianto integrato di produzione d PTA/PET a Corpus Christi in Texas (16 milioni) e dei margini positivi (9 milioni) incassati nel 2015 per la vendita di una porzione di terreno sempre a Corpus Christi.
Il tutto ha portato poi a una perdita di 55 milioni (da 51,3 milioni l’anno prima) e a un debito finanziario netto di 1,8 miliardi (da 1,2 miliardi), con il debito che è cresciuto soprattutto sempre in relazione al finanziamento dell’impianto di Corpus Christi.
Il gruppo aveva tentato di quotare a Hong Kong nel dicembre 2014 la controllata M&G Chemicals, la società del gruppo specializzata nella produzione di PET, cioè di plastica per il settore del packaging dalla quale si aspettava di incassare circa 4 miliardi di dollari di Hong Kong (o 500 milioni di dollari Usa, cioé 375 milioni id euro) per il 30% del capitale a una forchetta di prezzo di 1,65 e 1,95 dollari di Hong Kong. Tuttavia, la quotazione era poi stata interrotta per mercato avverso ed era stata scelta la strada del private equity.
Il colosso Usa TPG aveva infatti sottoscritto un aumento di capitale da 300 milioni di dollari per il 25-30% del capitale di M&G Chemicals. L’investimento era stato condotto tramite il fondo TPG Opportunities Partners (si veda altro articolo di BeBeez).
TPG e il gruppo M&G avevano già fatto affari insieme, visto che nell’ottobre 2011 i fondi TPG Capital e TPG Biotech, insieme alla controllata di M&G Chemtex, avevano investito 250 milioni di dollari per costituire la joint venture Beta Renewables (con Chemtex con il 75%).
Intanto il gruppo è stato impegnato in investimenti importanti, oltre a quello di Corpus Christi in Texas anche quello a Fuyang in Cina in joint venture con il gruppo cinese Anhui Guozhen per lo sviluppo e la produzione di PET verde da fonti rinnovabili e tre nuovi impianti di bioetanolo a Sulcis, Termini Imerese e Manfredonia, ciascuno del costo di 250 milioni di euro.