Il primo Elite Basket Bond avrà una dimensione massima di 180 milioni di euro, sarà originato da 12 minibond emessi da aziende Elite e sarà sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti e Banca Europea degli Investimenti.
Lo ha annunciato ieri il presidente di Cdp, Claudio Costamagna, nel corso del suo intervento alla presentazione delle nuove 34 aziende che iniziano il percorso Elite di Borsa Italiana e delle 18 aziende che invece hanno ottenuto il certificato di fine percorso.
Il progetto Basket bond prevede che di volta in volta un gruppo di aziende Elite emetta ciascuna un minibond con caratteristiche simili e che questi minibond vengano acquistati da un veicolo di cartolarizzazione, il quale emetta titoli derivanti dalla cartolarizzazione di quei minibond e li collochi presso investitori in private placement sulla piattaforma Elite Club Deal.
Sino a pochi giorni fa il sito internet di Elite indicava che Elite basket Bond I avrebbe raccolto 24 minibond per un valore complessivo di 200-250 milioni di euro, ma poi evidentemente la dimensione della prima emissione, visto che si tratta di un primo test, è stata ridotta.
In ogni caso, lo scorso 19 settembre la Banca Europea per gli Investimenti ha approvato una linea di credito da 250 milioni, a garanzia di questo primo basket, in modo tale da permettere un miglioramento del merito di credito complessivo delle notes in emissione.
Tra i primi emittenti di minibond candidati a partecipare al primo Elite Basket Bond c’è per esempio Molteni Farmaceutici, una delle società che ieri ha concluso il percorso Elite. “Non è ancora sicuro che alla fine parteciperemo, ma è un’operazione che stiamo studiando, perché per noi sarebbe un primo passo di contatto con gli investitori e ci doterebbe di parte delle risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi del piano industriale 2018-2020 stilato insieme a Kpmg”, ha spiegato a MF Milano Finanza il ceo di Molteni, Giuseppe Seghi Recli, che ha aggiunto: “Quest’anno stimiamo di chiudere il bilancio con 75 milioni di euro di ricavi (da 71 milioni nel 2016) e 14 milioni di ebitda (da 9 milioni), con un debito finanziario netto che in questo momento è di circa 22 milioni. Il nostro obiettivo è arrivato a 100 milioni di ricavi e 17,9 milioni di ebitda alla fine del 2020 e questo grazie all’aumento della gamma prodotti e all’apertura di nuovi mercati, operazioni che potranno passare da acquisizioni. Da qui la necessità di risorse finanziarie aggiuntive ai mezzi propri”. Quotazione in vista? “Non ci pensiamo. Piuttosto, se sarà il caso, per supportare un’eventuale acquisizione importante, potremmo aprire al private equity. Sinora, però, non lo abbiamo voluto fare, pur avendo ricevuto parecchie proposte”.
Nel frattempo Molteni, dopo due anni di percorso Elite, può dire di essere pronta per l’incontro con gli investitori. Seghi Recli ha tenuto infatti a sottolineare: “Abbiamo riorganizzato la governance, abbiamo rinnovato la nostra certificazione ISO 9001 sulla base delle nuove norme che prevedono che la certificazione possa venire rilasciata a fronte di una valutazione di contesto e di rischi d’impresa, stiamo per fare il salto al nuovo gestionale SAP e da quest’anno adotteremo i principi contabili IAS per il bilancio consolidato”.