Gli investimenti nel capitale di startup hi-tech in Italia sono saliti da inizio anno a 261 milioni di euro, in crescita del 20% dai 217 milioni del 2016. Lo ha calcolato l’Osservatorio Startup Hi-tech promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Italia Startup, giunto alla sua quinta edizione e presentato ieri a Milano (scarica qui il comunicato stampa).
Gli investimenti da parte di attori formali calano però del 21%, passando dai 101 milioni del 2016 agli 80 milioni del 2017. Tuttavia negli ultimi sei anni si è assistito spesso ad andamenti altalenanti, dove le dimensioni ancora ridotte degli investimenti complessivi potevano essere influenzate significativamente da poche grandi operazioni dell’ordine delle decine di milioni di euro.
Per contro, i finanziamenti da attori informali fanno da contraltare, bilanciando in parte la loro decrescita grazie a un trend positivo (+11%) che li porta a raggiungere quota 89 milioni di euro (contro gli 81 milioni del 2016). Per la prima volta dal 2012 si registra quindi il “sorpasso” degli investimenti informali su quelli formali, guidato prevalentemente dalle componenti degli angel network e dei business angel indipendenti, nonché da una forte crescita dell’equity crowdfunding che raddoppia il suo valore dell’anno, per una stima pari a oltre 10 milioni di euro.
Da segnalare, inoltre, il crescente peso assoluto (92,17 milioni di euro) e relativo (36% sulla raccolta complessiva) degli investimenti da parte di attori stranieri. I capitali provengono prevalentemente da Europa (51,4%), Usa (38,1%), Israele (7,3%) e Russia (0,5%), mostrando una distribuzione eterogenea; focalizzandosi sui 49,7 milioni di euro provenienti da investitori europei, si riscontra un 35,9% da investitori con sede in Regno Unito, seguiti da Benelux (24,5%) e Svizzera (19,1%). La stragrande maggioranza degli investimenti internazionali proviene da attori formali (77,04 milioni di euro, pari all’83,6% del totale).
Viceversa è inoltre interessante rilevare come investitori italiani abbiano finanziato startup straniere, per un totale di 65,8 milioni di euro. La comparazione tra investment inflow e outflow, ossia flussi in ingresso e in uscita dall’ecosistema italiano, consente di mettere in luce una “bilancia commerciale” degli investimenti, che nel 2017 mostra un avanzo di 26,4 milioni di euro, testimonianza della crescente attrattività internazionale del nostro panorama startup hi-tech a prescindere dai suoi tuttora evidenti limiti dimensionali.