Lo scorso 16 dicembre, la galleria d’arte contemporanea Doppelgaenger, ha inaugurato una mostra che gli appassionati di fotografia non dovrebbero farsi sfuggire e che rimarrà aperta fino al prossimo 24 marzo 2018. La mostra è dedicata al fotografo della Repubblica Ceca Miroslav Tichy’.
Miroslav Tichý (vedi tpi) ha vissuto una vita di stenti e di arte, ritraendo le donne di Kyjov (la sua città nella Repubblica Ceca, dove è nato nel 1926 e dove è deceduto nel 2011) con le sue macchine fotografiche costruite usando lattine e pezzi di cartone. Miroslav Tichý è un artista, fotografo e vagabondo nato il 20 Novembre 1926 a Kyjov, in Repubblica Ceca. Aveva iniziato la sua carriera artistica come pittore, fino a quando, durante il regime comunista nel paese, fu considerato un dissidente. Dopo la fuga dalla polizia cecoslovacca iniziò vivere da vagabondo. Fu considerato folle e fino alla sua morte visse una vita di autosufficienza e di libertà dagli standard della società. Racconta di essere passato alla fotografia perché: “Tutti i disegni sono già stati disegnati, tutti i dipinti sono già stati dipinti, cos’era rimasto per me?” La particolarità dell’arte di Tichý erano le sue macchine fotografiche, costruite con tubi di cartone, lattine, pezzi di stoffa e vecchie parti di macchina fotografiche che riusciva a trovare. Protagoniste della sua arte sono le donne della sua città, a cui ha scattato migliaia di foto dal 1960 al 1985, ignare che dietro quel giocattolo di cartone si nascondesse un vero e proprio obiettivo e che a volte per gioco si mettevano in posa. Miroslav rimane sconosciuto al mondo fino a quando viene scoperto nel 2004 dal critico e storico dell’arte arte svizzero Harald Szeemann, che gli organizzò una mostra alla Biennale di Arte Contemporanea di Siviglia e da quel momento acquisì fama a livello mondiale. In un documentario che racconta la sua vita fatta di stenti e di arte Tichý svela: “Il tuo pensiero è troppo astratto! la fotografia è qualcosa di concreto. La fotografia è percezione, sono gli occhi che intravedi, e succede così velocemente che potresti non vedere proprio nulla! Per raggiungere questo, ti serve innanzitutto una pessima macchina fotografica!”. Miroslav Tichy è morto nel 2011. Sulla sua insolita vita ha scritto una poesia:
Se fosse una passione, sarebbe il people watching.
Se fosse l’arte, sarebbe un’idea.
Se fosse un’ossessione, sarebbe una donna.
Se fosse un oggetto, sarebbe qualsiasi oggetto.
Se fosse un posto, sarebbe il cassetto di un comodino.
Se fosse un limite, sarebbe il tempo.
Se fosse lui, sarebbe un bel nome.
La galleria nasce nel 2012 in Puglia a Bari, nel centro storico della città, dall’incontro della gallerista Antonella Spano ed il collezionista Michele Spinelli, e si avvale della collaborazione del critico d’arte Vittorio Parisi. Rispettando la vocazione insita nel nome, Doppelgaenger viaggia su un doppio binario di ricerca. La dualità del progetto è rivolta sia alle odierne indagini nelle arti figurative che alle sperimentazioni della video-arte, dell’installazione e della performance.
Missione principale di Doppelgaenger è di svelare i punti in comune tra i due interessi e farne strumento di confronto e studio. La galleria ha sede a Palazzo Verrone nel cuore della città vecchia: uno straordinario ibrido architettonico, che nel tempo, da casa-torre medievale è diventato palazzo gentilizio rinascimentale, oggi luogo d’accoglienza per le arti del contemporaneo.
Doppelgaenger è allo stesso tempo luogo espositivo e spazio abitativo.
All’interno del naturale percorso di galleria Doppelgaenger accoglie Xenìa.
XENIA è un progetto di residenza in sintonia con il concetto classico di ospitalità e si articola secondo una serie di regole e consuetudini non scritte.
Il programma ha una cadenza periodica e l’artista diventa a tutti gli effetti un “membro temporaneo” della galleria dove avrà la possibilità di costruire un tempo “altro”. Le sue attività e la sua missione prevedono che le tempistiche della residenza siano puntualmente dettate dalle singole necessità di produzione. Xenìa è anche un momento di riflessione sui luoghi urbani, che per propria natura, interesse storico e caratteristiche culturali, sono in grado di ispirare la creazione artistica. La galleria Doppelgaenger, non casualmente è situata a Palazzo Verrone, uno degli edifici più importanti e rappresentativi dell’antico centro storico di Bari: uno scenario dove gli artisti potranno inserirsi stabilendo con esso un forte rapporto di reciprocità.
SPECIAL PROJECTS è una sezione dedicata ai progetti che allargano il proprio sguardo sulla pluralità delle forme espressive d’arte.