Veneto Sviluppo, la finanziaria regionale del Veneto, tramite FVS sgr, ha affiancato Assietta Private Equity sgr e il decano del private equity, Paolo Colonna, nel capitale di della vicentina Brenta PCM spa, società specializzata nella produzione di stampi ed esecuzione di stampaggi per la fanaleria del settore auto.
L’operazione, che si è perfezionata a fine dicembre, è consistita nell’acquisto da parte di FVS sgr di parte delle quote di Brenta sinora in portafoglio al fondo APE III, gestito da Assietta Private Equity sgr, e alla holding di investimento di Colonna, Creazione di Valore srl. I due investitori avevano rilevato dal fondatore rispettivamente circa l’80% e circa il 10% del capitale di Brenta, entrando per la prima volta nel capitale della società nel luglio 2015 (si veda altro articolo di BeBeez, allora si parlava di un investitore privato come coinvestitore di Assietta e non era stato comunicato il coinvolgimento di Colonna). Ora i due investitori hanno venduto proporzionalmente a Veneto Sviluppo poco meno del 30%, con il fondo Ape che resta oltre il 60% e Creazione di Valore che scende sotto il 10%.
Con sede a Molvena (Vicenza), in tre anni la società è cresciuta in maniera importante, con il fatturato che è passato da circa 24 milioni di euro a fine 2014 a oltre 40 milioni a fine 2017, anche attraverso l’impianto di nuovi siti produttivi a Legnago (Verona), Medolago (Bergamo) e Rovato (Brescia). A giorni si terrà l’inaugurazione ufficiale dello stabilimento di Juarez (Messico), mentre è prevista per la fine del corrente anno l’avvio dell’operatività dello stabilimento di Trencin (Slovacchia).
Paolo Colonna, a proposito della crescita del business, ha commentato: “Sono soddisfatto di questa operazione che, tra i vari risvolti positivi che presenta, consente di dare una valutazione adeguata, in termini di valore della partecipazione, agli sforzi profusi in questi ultimi due anni e mezzo”.
Anche se i termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti, secondo quanto riferisce oggi MF Milano Finanza per Assietta si tratta di un’operazione con un Irr a doppia cifra, in linea con le cinque precedenti exit del fondo. Un ottimo biglietto da visita per l’sgr che è in raccolta con il suo quarto fondo e che ha appena annunciato il primo closing a 20 milioni su un target complessivo di 60 milioni.
Assietta IV, che come i fondi precedenti sarà dedicato a investimenti di maggioranza in piccole aziende italiane sane, con fatturato fino a 30 milioni, “viene proposto con una struttura commissionale particolarmente attraente per fondi pensione e casse di previdenza”, ha commentato Maurizio Atzori, consigliere di Assietta con delega alla raccolta, spiegando che “queste istituzioni possono optare per management fee dell’1,5% invece che del 2%, contemporaneamente a uno split del carried interest tra investitore e gestore del 70%-30%, invece che il classico 80%-20%”.
Intanto l’sgr ha concluso di recente anche il sesto e ultimo investimento del terzo fondo, acquistando una quota di maggioranza in San.Eco.Vit , società brianzola che produce per conto terzi cosmetici naturali e detersivi ecologici, che ha chiuso il 2016 con 6 milioni di euro di ricavi, in aumento a doppia cifra nel 2017. Fondata nel 1989 da Donato Vitaloni, la società oggi produce sia con marchi propri (Bjobj, BolleBio, La Bioteca Italiana, Sinea, Beltabios, BioOut, BioBao e BioMao) sia per conto terzi. Con il supporto del fondo, San.Eco.Vit. potrà sviluppare la propria presenza, attualmente in prevalenza nella grande distribuzione, in nuovi canali, facendo leva su un prodotto di elevata qualità e sulla crescente domanda di prodotti naturali, sia in Italia sia all’estero.
Con questo investimento, il fondo APE III è oggi investito per oltre il 70% e utilizzerà i capitali rimasti per condurre ulteriori investimenti sulle società in portafoglio o per acquisire altre società da integrare in quelle già in portafoglio.