Il fondo Usa Taconic Capital ha rilevato da UBI Banca un credito da 49 milioni di dollari lordi, classificato tra i deteriorati, verso la shipping company Gestioni Armatoriali, controllata da Nicola Coccia, Bruno Castaldo e dalla famiglia Bazzi. Lo scrive oggi MF Shipping & Logistica, ricordando che i crediti deteriorati nel settore shipping italiano sono da tempo nel radar dei fondi (si veda altro articolo di BeBeez).
Gestioni Armatoriali aveva presentato domanda di concordato preventivo nel febbraio 2016 a seguito dell’arresto a Panama da parte di Deutsche Bank della nave Mare di Venezia di sua proprietà, una delle navi a garanzia del mutuo concesso alla stessa compagnia armatoriale e rilevato nell’autunno 2015 da Deutsche Bank (si veda altro articolo di BeBeez). Deutsche Bank aveva acquistato il credito (classificato a sofferenza) da Commerzbank a forte sconto (oltre il 50%) sul valore nominale di 91 milioni di dollari. Il mutuo era stato concesso a suo tempo per finanziare l’acquisto di quattro navi della flotta Gestioni Armatoriali. La nave in questione era poi stata liberata nel settembre 2016.
La società presieduta da Nicola Coccia sarebbe esposta per complessivi 285,7 milioni di dollari di debiti, oltre che con Deutsche Bank, anche con una serie di istituti nazionali tra cui Mps, Banco di Napoli, Banca Popolare di Novara e Interbanca e a fine 2016 stava lavorando a un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare. Il piano di ristrutturazione elaborato ha un orizzonte temporale di sei anni e prevede un accordo con pagamento upfront di parte dei crediti nonché un riscadenzamento dei mutui.
A proposito di banche e armatori, una settimana fa si è svolta presso l’Abi la periodica riunione del tavolo tecnico con Confitarma (Confederazione italiana armatori) e le banche. Nell’occasione Fabrizio Vettosi, vertice della commissione finanza di Confitarma, ha illustrato l’esito del lavoro sviluppato con Abi ed Ecsa per evitare modifiche alle regole di Basilea che possano comportare conseguenze negative per il finanziamento del comparto shipping. Ha riferito, inoltre, in merito al progetto di intervenire nella fase di implementazione dell’Accordo di Basilea a livello europeo per ottenere possibili miglioramenti del quadro regolamentare relativo alle esposizioni nel comparto shipping e ha sollecitato più flessibilità e rapidità nella negoziazione dei piani di ristrutturazione per renderli più adattabili al mercato internazionale. Sul tema Confitarma è al lavoro da ben oltre un anno (si veda altro articolo di BeBeez).