Franco Sortini, 60 anni, dopo i primi giovanili interessi in campo grafico e nella pittura, ha indirizzato il suo operare nella direzione della fotografia dalla quale non si è più staccato. Autodidatta agli inizi dell’attività ha avuto la fortuna di avere, negli anni ’80, Franco Fontana quale maestro nella fotografia a colori.
Fotografo commerciale dal 1986 opera con un proprio affermato studio al servizio di agenzie pubblicitarie e della comunicazione oltre che ad una diversificata clientela corporate.
Parallelamente all’attività commerciale Franco Sortini ha sviluppato la sua produzione artistica, nella quale è impegnato dal 1982 per documentare il paesaggio urbano con l’attenzione dello spettatore e del documentarista che intende lasciare, a futura memoria, il ricordo di quanto lo ha colpito e, forse anche stupito.
Le opere artistiche sono immagini che richiamano il rigore formale del Maestro Fontana, che interpretano il paesaggio urbano con uno stile personale e definito, ricostruendo l’ambiente attraverso viste di insieme e dettagli con l’attenzione e la cura di chi ha la consapevolezza di cosa è andato perduto e cosa tramandare ai posteri. Gli ambiti urbani proposti sono quelli vicini ai luoghi di quotidiana frequentazione ma anche quelli delle città europee, sempre luoghi “vuoti”, alla ricerca della città ideale.
Prevalgono linee, forme e volumi al colore che risulta lieve, quasi destrutturato e complementare agli spazi ed ai volumi. Spesso le immagini rappresentano vedute di ampio respiro dove l’occhio ama perdersi alla ricerca dei dettagli, dove lo spettatore può immergersi anche con la propria fantasia e riempire la scena con i dettagli dell’immaginario o del già vissuto.
Luigi Erba in un commento critico ha scritto: “Il suo lavoro nasce negli spazi ed è scritto anche con il grande formato di cui necessita per risolvere la struttura prospettica, l’impianto visivo di cui ogni foto è dotata. Impianto classico, in cui prevale una prospettiva centrale che delinea il profilo di una fabbrica, degli edifici, ma in senso più esteso quello di un’architettura. Un genere fortemente urbano dove il rigore e l’ordine costruttivo viene risolto con un colore desaturato, colore che poi ricompare con delle connotazioni, quasi delle citazioni, che giustificano una poetica tipica dell’autore stesso.”
I progetti fotografici sviluppati da Sortini sono molteplici, tra questi ci piace citarne alcuni che ne documentano la poliedrica produzione.
Terra di nessuno, la terra di nessuno è una porzione di territorio non occupata oppure rivendicata da più parti che lasciano tale area non occupata a causa di timori o incertezze che deriverebbero dall’impadronirsene. Il termine era originariamente utilizzato per definire un territorio conteso o una discarica per rifiuti posizionati tra due feudi. E’ utilizzato soprattutto per descrivere, nella prima guerra mondiale, l’area situata tra due trincee nemiche in cui nessuna delle due parti voleva muoversi apertamente o che nessuno voleva prendere per paura di essere attaccato dal nemico durante l’azione: con questo senso fu coniato il termine in lingua inglese no man’s land.
Gigantesche meduse, è un territorio di circa 500 chilometri quadrati, che si estende a sud di Salerno, quello della fertile piana del Sele: un’agricoltura d’eccellenza. Oltre 4.000 sono le imprese agricole che operano su 5.000 ettari di serre, specialmente dedicate alla produzione d’insalate pronte per il consumo, uno dei comparti maggiormente in espansione con oltre 3.000 ettari di impianti dedicati. Per tale ragione l’attività agricola nella Piana non ha le caratteristiche della stagionalità ma al contrario si distribuisce nell’arco di tutto l’anno, con picchi nei mesi primaverili ed estivi. Il paesaggio dell’intera piana è cambiato nel corso degli ultimi decenni: i frutteti, i grandi campi di pomodori, le vaste colture a cielo aperto hanno lasciato il posto alla plastica e al ferro degli impianti serricoli. Che come meduse marciscenti trasportate dal mare hanno invaso la terra.
SS18, dalla presentazione di “Statale 18”, ed. Fandango, Roma 2010: “La statale 18 è una delle tante arterie stradali del sud. Strada mortale, disseminata di curve, gallerie, incantevoli scorci, ma anche brutture vergognose. Il dissennato abusivismo, la gestione sconsiderata delle coste cementificate, ma anche le contraddizioni di località sul mare che uniscono ai loro panorami mozzafiato, un’inquietudine nascosta. A pochi chilometri dalla più famosa e famigerata Salerno-Reggio Calabria questo lembo di asfalto, che unisce le località tirreniche della Calabria, è lo specchio più fedele di una regione e di un paese. Mauro Francesco Minervino, antropologo e scrittore tra invettiva e poesia racconta ed emoziona come i narratori ottocenteschi del gran tour. La Statale è un pretesto per descrivere un’Italia ancora pasolinianamente impossibilitata alla modernizzazione, tra degrado ambientale e la natura che resiste”.
Campus, risale al 1944 la costituzione di un istituto universitario di magistero nella città di Salerno che divenne statale nel 1968. Alla prima facoltà di magistero nel giro di pochi anni si sono affiancate le facoltà di lettere e filosofia, economia e commercio, scienze matematiche, fisiche e naturali, giurisprudenza, ingegneria, farmacia, scienze politiche, lingue e letterature straniere, medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria. Per dimensioni ed utenza oggi è la terza università del mezzogiorno peninsulare, nonché una delle poche in Italia ad avere la struttura del campus, con 1.200.000 m² di estensione. Secondo la classifica pubblicata il 24 giugno 2014 da Il Sole 24 ore, UNISA sarebbe l’università migliore del centro-sud.
Anche l’occhio vuole la sua parte ed il progetto propone una puntuale documentazione di come il campus universitario è stato strutturato.
Anche l’occhio vuole la sua parte. Mangiare in un buon ristorante è una piacevole esperienza. Se il ristorante è anche bello, l’esperienza è ancora più piacevole. Questo progetto nasce con l’idea di fotografare non solo i buoni ristoranti, ma anche quelli piacevoli alla vista.
La produzione artistica di Franco Sortini oltre ad essere stata pubblicata su molte riviste su carta ed on line, ha costituito la parte documentale di numerosi libri alcuni direttamente realizzati dall’autore, inoltre è stata proposta in mostre collettive e personali in numerose città italiane ed europee e negli Stati Uniti d’America. Infine non poche opere sono entrate a far parte di collezioni private e pubbliche in Italia ed all’estero.
(a cura di Paolo Bongianino)