Mai come negli ultimi anni, si è
assistito al successo, improvviso e sorprendente di piccoli brand nei settori
agroalimentari. Il trend dei consumi consapevoli: naturali, biologici ed
ecosostenibili, ha creato dal nulla numerose storie di successo, che hanno
portato ad acquisizioni milionarie: dai prodotti vegani di Sweet Earth,
conquistati da Nestlé al tea biologico di Pukka, acquistato da Unilever.
Non fanno eccezione marmellate e
confetture. Il nuovo trend salutista e di attenzione ai prodotti naturali della
terra ha riportato in auge un settore che una decina di anni fa sembrava
diretto ad un lento ma inesorabile declino. Secondo MassMarket, il fatturato di
settore è cresciuto da 92,4 milioni di euro nel 2000 a 263 milioni di euro nel
2015. Si tratta di totale di 44 mila tonnellate di prodotti venduti. Come in
altri settore la crescita più veloce si registra nei prodotti artigianali:
questo genere di confetture hanno registrato una crescita annua del 29%. Emblematico
il caso della vicentina Rigoni, passata in cinque anni da un fatturato di 10
milioni di euro ad uno di 90 milioni, grazie a confetture e creme di nocciola
di alta qualità.
Il settore è evidentemente maturo
e aperto per l’affermazione, anche in pochi anni, di società che puntino su
qualità e innovazione come base del proprio prodotto e brand. È il caso della
bergamasca DreAma,
startup innovativa bergamasca che produce confetture e marmellate in tubetti,
monodose o formato famiglia, distribuite con il marchio FruitAma. Il prodotto
di DreAma è al 100% naturale, con frutta di altissima qualità selezionata tra i
migliori produttori italiani. Il packaging unico nel suo genere, che riduce al
minimo gli sprechi, è l’arma in più di Dreama, ed è stato premiato come migliore
dell’anno al “World Tube Congress 2016” dell’Etma a cui hanno
partecipato anche multinazionali del calibro di L’Oreal.
Il fondatore, Flavio Amaglio (nella foto), ha
iniziato quest’avventura imprenditoriale quasi per caso, in un laboratorio
artigianale e nel tempo libero lasciatogli dalla sua attività di broker
assicurativo. “Non posso dire di aver avuto il classico momento in cui ‘si è
accesa la lampadina’ – spiega il trentatreenne Amaglio – “l’idea del formato è
arrivata un poco alla volta perché, vivendo da solo, mi seccava vedere quanto
spreco comportassero certi grandi formati in cui erano vendute tradizionalmente
le confetture”.
Da attività secondaria nel tempo
libero, DreAma
è cresciuta nel tempo finché Amaglio ha scelto di lasciare il suo lavoro di
assicuratore per dedicarsi a tempo pieno alla società. Il fatturato 2017 è
stato di 450 mila euro e pochi mesi fa la società ha completato con successo un
round di equity crowdfunding sul portale Opstart, nel quale ha raccolto 148
mila euro in un solo giorno. Grazie al successo della prima raccolta, DreAma ha
scelto di aprire nuovamente il suo capitale su Opstart, con un target minimo di
52 mila euro, di cui oltre 36 mila sono già stati raccolti.
Le nuove risorse serviranno alla
crescita della società sotto due profili: nuovi prodotti e nuovi canali
distributivi. DreAma ha già
iniziato ad introdurre nella sua offerta un nuovo prodotto, ChocoAma, a base di
crema di cacao. “Una scelta che completa la nostra offerta e gli permette di
essere meno suscettibile alla stagionalità che caratterizza la vendita di
marmellate”, spiega Amaglio. Nuovi prodotti saranno presentati anche in
occasione delle future fiere internazionali a cui parteciperà la società. Una
nuova offerta di prodotti richiede però anche nuovi investimenti e proprio in
questa direzione andranno parte delle risorse raccolte con l’equity
crowdfunding.
L’espansione attraverso nuovi
canali distributivi è il secondo driver di espansione. L’obiettivo è
approcciare il mondo della Grande Distribuzione Organizzata, che oggi controlla
il 78% del mercato alimentare italiano. “Oltre alla distribuzione attraverso grossisti,
il nostro canale più consolidato, siamo già presenti in due catene, tra cui
Iper, ma il nostro obiettivo è conquistare sempre più spazio nel principale
canale distributivo italiano”, spiega Amaglio, che punta a incontrare un gran
numero di potenziali partner in occasione della fiera Cibus 2018 di Parma.
Anche il mercato estero è una possibile strada: “All’estero il Made in Italy
alimentare è estremamente ricercato”, dice il fondatore di DreAma, “per questo saremo presenti alla
prossima fiera Food Asia di Singapore, per trovare nuovi potenziali clienti
anche in quell’area”.