Genextra, il veicolo di investimento in società biotech fondato nel 2004 dal finanziere Francesco Micheli e dal defunto amico oncologo Umberto Veronesi, ha ottenuto un finanziamento a medio termine di 80 milioni di dollari Usa da Credit Suisse International. Nell’operazione Genextra è stata assistita sul piano legale da Clifford Chance, mentre la banca è stata assistita da Haynes and Boone e da Gianni Origoni Grippo Cappelli.
Soltanto a inizio 2017 la società aveva ottenuto un altro finanziamento da 40 milioni di euro a scadenza 2019 da Intesa Sanpaolo e da Banco Bpm (si veda qui Il Corriere Economia), entrambe socie di Genextra, accanto ad altri azionisti noti del calibro di Pirelli, Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle.
Quel finanziamento era arrivato dopo un bilancio 2016 in perdita di 6,9 milioni di euro soprattutto per svalutazioni su partecipazioni(2,4 milioni per il 43% di EryDel, 597 mila euro per il 28,2% di Tethis, per 545 mila euro per il 41,6% di Innovheart, per 446 mila euro per il 100% di Congenia e per 297 mila euro per Dac, poi liquidata), che seguiva una perdita di 5,4 milioni nel 2015.
Il 2014, invece, era stato un anno molto ricco, perché Genextra aveva registrato una plusvalenza di circa 70 milioni cedendo sul Nasdaq, per un incasso di 97,7 milioni di dollari. azioni della partecipata Intercept Pharmaceuticals, startup biotech italiana, che si basa su una farmaco inventato da Roberto Pellicciari, professore all’Università di Perugia e cofondatore della società.
Genextra aveva acquistato il controllo di Intercept nel 2006 e in quattro diversi round di aumento di capitale in 6 anni vi aveva investito 75 milioni di dollari. Nell’ottobre 2012 Intercept veniva poi quotata al Nasdaq e l’anno dopo Genextra iniziava a ridurre la sua quota. Dell’azienda Genextra è rimasta ora azionista con circa il 26%. Tra fine settembre e inizio ottobre 2017, però, il titolo Intercept Pharmaceuticals ha perso il 50% in due settimane, arrivando a un minimo attorno a 57 dollari per azione, dopo la notizia della morte di 19 pazienti che avevano assunto il suo innovativo farmaco Ocaliva, utile contro una rara malattia del fegato. A fine 2014, quando Genextra aveva ceduto il grosso della sua partecipazione, Intercept capitalizzava 6 miliardi di dollari (450 per azione), oggi 1,55 miliardi di dollari (circa 64 dollari per azione).
Intanto proprio ieri Intercept ha annunciato un’offerta pubblica di vendita di azioni per un massimo di 120 milioni di dollari più un’ulteriore opzione per altri 18 milioni e il ceo della società e alcuni membri del board hanno già manifestato interesse per l’operazione. Contestualmente Intercept ha anche annunciato l’intenzione di cedere azioni in private placement, per un valore di 92 milioni di dollari a Genextra, al fondo Samsara BioCapital e ad altri investitori allo stesso prezzo di offerta al pubblico (scarica qui il comunicato stampa)