Ci sono 6,4 miliardi di euro di crediti deteriorati da cedere nel bilancio di Bper. Lo ha comunicato ieri la banca dopo che il Consiglio di Amministrazione ha rivisto e aggiornato le azioni e i target contenuti all’interno della NPE Strategy 2018-2020 relativa alla gestione dei crediti deteriorati (scarica qui il comunicato stampa).
Il portafoglio di crediti deteriorati lordi potenzialmente cedibile è pari a circa i due terzi dei crediti dubbi lordi totali. I valori netti di questo portafoglio sono stati quindi allineati a quelli realizzabili in un probabile scenario di cessione come previsto dal nuovo principio contabile IFRS9, il che ha portato a ulteriori accantonamenti per oltre 1,1 miliardi.
Nel dettaglio, le linee strategiche prevedono la cessione di sofferenze a livello di gruppo per 3,5-4 miliardi nei 3 anni, di cui circa 3 miliardi attraverso due operazioni di cartolarizzazione: la prima operazione, già in fase avanzata di realizzazione, riguarda una larga parte del portafoglio di sofferenze del Banco di Sardegna per quasi un miliardo, da concludersi entro primo semestre 2018; successivamente, si prevede di concludere un’altra operazione di cartolarizzazione su sofferenze della capogruppo per un ammontare lordo di circa 2 miliardi da completarsi presumibilmente entro la fine del 2018.
L’effetto combinato delle operazioni di cessione, del significativo miglioramento dello scenario e dei trend della qualità del credito e dei risultati attesi dalla gestione ordinaria dei crediti deteriorati operata dalle strutture interne al gruppo, contribuiranno a ridurre lo stock di crediti deteriorati, nell’arco del triennio, di oltre il 40% rispetto ai livelli registrati a fine 2017.