Con uno scarno comunicato ieri in serata Rainbow spa, la content company nota a livello internazionale per le sue produzioni animate e multimediali tra cui le fatine Winx, ha annunciato che la società “valutate le condizioni di mercato non favorevoli, ha deciso di sospendere l’operazione di quotazione delle proprie azioni”, che era prevista entro fine mese (scarica qui il comunicato stampa).
L’ipo era dedicata esclusivamente a investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero e consisteva interamente in un’offerta pubblica di vendita (opv). Le azioni sarebbero state vendute da Straffin srl (del presidente e fondatore Iginio Straffi) e Viacom Holdings Italia srl, che attualmente detengono, rispettivamente, il 70,38% e 29,62% del capitale sociale. In Borsa sarebbe dovuto arrivare almeno il 40% del capitale del gruppo che quest’anno stima un fatturato di circa 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez e qui il bilancio 2017).
La mossa di Rainbow segue l’impennata dello spread tra i rendimenti dei Btp e Bund a dieci anni a oltre quota 186 punti base e un nuovo calo del mercato azionario italiano, mentre si sta formando il nuovo governo MS5 e Lega e si inserisce in quello che nelle ultime settimane è un trend che ha coinvolto parecchie ipo europee, ritirate o rinviate. Al 10 maggio Reuters calcola che sul mercato EMEA (Europa, Middle East e Africa) sono state ritirate o sospese ben 11 ipo tra aprile e maggio.
Pochi giorni fa anche Itema, il gruppo bergamasco dei telai fondato nel 1967 da Gianni Radici, ha avvertito che non si sarebbe più quotato Piazza Affari, sempre per le condizioni avverse del mercato. Itema mirava a raccogliere sul mercato fra 201,6 e 265,6 milioni, in parte azioni poste in vendita dagli attuali soci (la famiglia Radici, che ha circa il 60%, più le famiglie Arizzi e Torri), in parte per aumento di capitale. Lo scopo era di di finanziare la crescita e soprattutto il progetto Galaxy: creare una costellazione di società da acquisire (25 aziende bergamasche) che appartengano alla filiera di Itema. Anche Itema aveva scelto di fare collocamento solo fra istituzionali e di non andare al pubblico finale. La valutazione era di 5,6 volte l’ebitda, che a fine 2017 era stato di 25,6 milioni di euro, a fronte di ricavi per 305,8 milioni e una posizione finanziaria netta positiva per 56,6 milioni.
Mentre sempre sul fronte italiano anche l’ipo di Octo Telematics era stata sospesa, sebbene in questo caso non c’entrassero le avverse condizioni di mercato, ma le sanzioni imposte dagli Usa contro la Russia e dunque anche contro l’azionista principale di Octo Telematics, Renova, che fa capo all’oligarca Viktor Vekselberg (si veda altro articolo di BeBeez).