QuattroR sgr e Italmobiliare hanno confermato le voci di stampa su trattative in corso per l’acquisto di una quota di maggioranza di Ferrarini, il noto gruppo di Reggio Emilia, produttore di prosciutti, interamente controllato dalla seconda generazione dell’omonima famiglia e cioé da Luca, Licio, Licia, Lisa e Lia, figli del fondatore Lauro Ferrarini (scarica qui il comunciato stampa).
Secondo quanto riportato ieri mattina da Il Messaggero, infatti, il gruppo si trova oggi in tensione finanziaria per colpa di un incremento dell’indebitamento dovuto a finanziamenti che Veneto Banca aveva erogato a Ferrarini affinché acquistasse azioni della banca stessa. Per uscire dall’empasse, quindi, scriveva Il Messaggero, il gruppo reggiano ha dato un’esclusiva a Italmobiliare sino a fine agosto, con Italmobiliare e il fondo QuattroR che rileverebbero una quota dell’80-90% in forma mista: in parte acquistando azioni delle due controllanti lussemburghesi Elle Effe sa e Agri-foods Investments sa, e in parte in aumento di capitale. Il tutto per un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro che verrebbe diviso tra i due investitori in ugual misura.
Il debito in questione ammonta a circa 250 milioni di euro, dei quali 112 milioni milioni in capo alla soiceà operativa e il resto a carico di società agricole e holding varie. Dei 112 milioni in capo alla Ferrarini, circa 30 milioni a testa sono debiti nei confronti di Unicredit e della Sga che ha ereditato i crediti deteriorati della ex Veneto Banca, 10 milioni sono nei confronti di Banco Bpm, 20 milioni verso Intesa Sanpaolo e il resto verso Carisbo, Credit Agricole Cariparma e Banca del Mezzogiorno. Dei 138 milioni di altri debiti che gravano sulle altre società della galassia, circa 100 milioni sono ancora verso la Sga.
Nonostante Ferrarini abbia visto i ricavi fare un vero e proprio salto nel 2017 a 335 milioni con un ebitda che è salito a 29,5 milioni, quindi, il peso del debito risulta oggi eccessivo.
Il gruppo aveva chiuso il 2016 con 203 milioni di euro di ricavi consolidati (da 252,7 milioni nel 2015), un ebitda di 19 milioni (da 22,9 milioni) e un debito finanziario netto di 123,8 milioni (da 142,8 milioni), che include 35,5 milioni di euro di minibond quotati all’ExtraMot Pro. Nel dettaglio, si tratta di un bond da 5,5 milioni a scadenza dicembre 2020 con cedola 5,625%, emesso nel dicembre 2016 e sottoscritto dal fondo di minibond di Duemme sgr (gruppo Mediobanca), e di un bond da 30 milioni a scadenza aprile 2020 e cedola 6,375%, emesso nell’aprile 2015.
Ferrarini, che fa parte della community di Elite di Borsa Italiana, è tra le più importanti realtà del panorama agroalimentare in Italia, nella produzione e commercializzazione di salumi e nella commercializzazione di formaggi. La specializzazione del gruppo parte dal prosciutto cotto, dove si posiziona come leader a livello nazionale a cui si affiancano le produzioni di prosciutto crudo di Parma, salame e mortadella (le ultime due attraverso la controllata Vismara spa). La società commercializza anche il parmigiano reggiano DOP prodotto da altre società del gruppo, che vantano il presidio dell’intera filiera (il foraggio, le mucche da latte, la lavorazione e la stagionatura).