Girare tra gli scaffali del supermercato, trovare subito i prodotti che cerchiamo e riempire il carrello. Tutto questo senza muoversi da casa. È una delle numerose possibilità che offre inVRsion, la startup innovativa che sfrutta la realtà virtuale per simulare spazi di vendita, prodotti in 3D ed esperienze d’acquisto. Con soluzioni pensate sia per il settore retail che B2B. E nonostante la giovane età (l’impresa è stata avviata nella primavera 2015) il business è già pienamente avviato: l’anno scorso il fatturato si è attestato a 1 milione di euro.
“Abbiamo intercettato un duplice bisogno: virtualizzare il punto vendita e digitalizzare il prodotto – racconta l’amministratore delegato Matteo Esposito – È un modo più conveniente e veloce rispetto agli altri metodi utilizzati. Le aziende, per esempio, hanno dei ghost store o degli spazi espositivi per fare trade marketing e coinvolgere i buyer della catena di distribuzione. Con la nostra tecnologia, invece, non c’è più bisogno di uno spazio fisico ed è possibile simulare anche locali molto grandi in una realtà virtuale”.
Inoltre, Esposito spiega che inVRsion si occupa della “digitalizzazione fotografica in 2D dei prodotti per l’e-commerce, per poi svilupparli anche nella grafica tridimensionale. E la società lavora anche alla catalogazione automatica dei contenuti nei database, per esempio nel settore del packaging”.
Tra i clienti ci sono grandi marchi del calibro di Auchan in Francia e Italia, Pepsico e Mondelez negli Stati Uniti e IPSOS a livello internazionale. E non mancano partner come Accenture, con cui InVRsion è impegnata nella realizzazione di progetti innovativi per il settore retail.
Per proseguire nel suo percorso di crescita, la società sta per lanciare
una campagna di equity crowdfunding con l’hub BacktoWork24.
“Puntiamo a raccogliere 500 mila euro, che rientrano all’interno di un progetto più ampio – chiarisce l’amministratore delegato – La società, infatti, farà un aumento di capitale (già annunciato) per un totale di 2 milioni di euro. La cifra raccolta tramite crowdfunding servirà, in particolare, per finanziare un proof of concept, ovvero un prototipo di virtual shop”.
Attualmente la soluzione in ambito B2B è basata su un sistema software (ShelfZone®) e hardware (inVRsion ONE). Le due tecnologie permettono ai clienti di realizzare spazi virtuali dove fare delle simulazioni realistiche che possono essere proiettate anche su grandi schermi.
Per Esposito bisogna “cominciare a pensare il commercio elettronico nella realtà virtuale, che arriverà in tutte le case con le tecnologie di prossima generazione. Siamo certi del fatto che questo modello si affermerà, sul “quando” ci sono diverse ipotesi, però è fondamentale essere pronti. La nostra piattaforma software potrebbe trasformarsi e sviluppare un altro approccio per costruire spazi v-commerce anche B2C o, almeno, B2B2C. Abbiamo già realizzato i primi prototipi e con il crowdfunding arriveremo al modello finale”.
Ma il capitale raccolto servirà anche ad altro. Come il potenziamento della rete commerciale estera: “Siamo presenti ma non in maniera capillare”. La società, inoltre, punterà a sviluppare l’attuale infrastruttura per digitalizzare i prodotti e a concludere i passaggi per ottenere i brevetti internazionali.
“inVRsion si è posizionata su una nicchia di mercato con un bacino potenziale enorme perché è globale e intercetta delle necessità concrete. Il mercato retail è molto vecchio, sente il gap con l’e-commerce. La società propone soluzioni nuove, pienamente operative, a problemi vecchi”.
Le prospettive di crescita di questo settore sono confermate da diversi studi. Per esempio, nel report “Il negozio del futuro, quali sono le aspettative dei consumatori?” di Ipsos (settembre 2018), il 55% degli intervistati afferma che spazio fisico e sito web sono complementari. Meglio rimanere al passo coi tempi.