Il Fondo di Credito Diversificato per le Imprese, veicolo di direct lending lanciato da Springrowth sgr, ha annunciato ieri il primo closing della raccolta a quota 210 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo ha raccolto sottoscrizioni da un ampio gruppo di investitori istituzionali italiani e internazionali, dopo che già lo scorso anno Cdp e Fondo Europeo per gli investimenti avevano sottoscritto impegni per 50 milioni di euro ciascuno (si veda altro articolo di BeBeez).
Il nuovo amministratore delegato di Springrowth, Gianluca Oricchio (che è subentrato nel ruolo a Massimo De Carlo, fondatore di Springrowth e oggi senior advisor di Muzinich) ha spiegato che “mediante l’applicazione del nuovo modello di business, aspiriamo a diventare uno dei principali player nell’erogazione di finanziamenti alle medie imprese, posizionandoci come un finanziatore parallelo alle banche italiane. Puntiamo a costruire portafogli prestiti altamente diversificati e granulari. Questa tipologia di investimenti presenta delle caratteristiche diverse dai tradizionali fondi di private debt che costruiscono portafogli molto più concentrati”.
Springrowth sgr è stata acquisita a inizio ottobre da Muzinich (si veda altro articolo di BeBeez). Filomena Cocco, managing director che ha guidato l’acquisizione e ora presidente dell’sgr, ha spiegato che “attraverso il Fondo di Credito Diversificato per le Imprese intendiamo implementare un modello di collaborazione con le banche italiane innovativo e scalabile. Dal 2012, Muzinich si è focalizzata sul segmento del lower mid-market, che include la fascia delle medie imprese di più piccole dimensioni (orientativamente euro 5-15 milioni di margine operativo lordo), tendenzialmente poco servito dagli operatori di mercato. In Italia questo segmento, che costituisce la struttura portante dell’economia del Paese, è finanziato quasi esclusivamente dalle banche, motivo per il quale riteniamo che la collaborazione con il sistema bancario sia essenziale per accedere a un dealflow ampio e consentire un impiego del capitale su larga scala”.