Trecentocinquantamila euro in due ore, 1 milione e
250 mila euro in otto giorni. Sono i numeri della raccolta fondi, chiusa di
recente, di Soisy, startup innovativa che si occupa di peer to peer lending,
una forma di prestito tra privati. Un esempio di dove può arrivare l’equity
crowdfunding con 200crowd, il portale nato a Brescia che ha gestito la
campagna.
“Il grande valore aggiunto di questa operazione è
stato il coinvolgimento delle persone che già utilizzavano il servizio di Soisy
e che hanno percepito l’evoluzione del mercato della finanza verso il
consumatore. Ed è un modello replicabile. C’è infatti una grande opportunità
per il mondo fintech, perché si crea la figura dell’utente-investitore, un’arma
vincente”, racconta Matteo Masserdotti, amministratore delegato e fondatore di
200crowd. Che poi aggiunge: “Il nostro merito è stato quello di convincere chi
conosceva Soisy a investire, ma anche quello di trovare nuovi finanziatori
esterni. Bisogna usare gli strumenti adatti, come le tecniche di comunicazione.
Naturalmente la pre-condizione base è che l’azienda abbia un business model
valido e un team coeso”.
200crowd, in particolare, è specializzata nel syndicate.
Di cosa si tratta? In breve: c’è un soggetto istituzionale (lead investor) che
seleziona delle aziende ritenute “pregiate” e inizia a mettere sul piatto un
po’ di fondi, aprendo così la pista agli investitori retail, che possono
diventare soci sborsando dai 500 euro in su. E facendo tutte le procedure via
web.
La società guidata da Masserdotti nasce nel 2014 con
il nome di Tip Ventures, che sarebbe poi diventata 200crowd nel 2017, anno in
cui la raccolta di capitali è arrivata a 1,6 milioni di euro. Un risultato più
che raddoppiato nei primi 11 mesi del 2018, con oltre 4 milioni di euro
investiti.
La crescita segue il trend del mercato di
riferimento: 4,3 milioni nel 2016, 11,5 nel 2017, più di 30 da gennaio a oggi,
come indicano i dati dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di
Milani. 200crowd, attualmente, è il terzo portale per raccolta dopo Mamacrowd e
CrowdFundMe (escluso Walliance che è focalizzato sul settore immobiliare). Ma
l’amministratore delegato non sembra aver paura della concorrenza: “Siamo
contraddistinti dal fatto che mettiamo insieme realtà diverse, perché lavoriamo
con tutti i tipi di profilo: dal fondo di venture capital al piccolo
investitore colud. È il più grande punto di forza dell’azienda. E nel 2019 vogliamo consolidare questo
modello”.