Sono attese entro venerdì prossimo 17 luglio, le offerte di possibili cavalieri bianchi per Conbipel, la catena italiana di abbigliamento controllata dal fondo Oaktree Capital Management, ammessa lo scorso marzo alla procedura di concordato preventivo in bianco dal Tribunale di Asti (si veda altro articolo di BeBeez). Il Sole 24 Ore riferisce che al lavoro per gestire l’asta ci siano l’advisor finanziario Vitale&Co e i legali di Dal Piper, ma anche il professore esperto di diritto fallimentare Alberto Jorio. A settembre, invece, è prevista la presentazione in Tribunale del piano di rilancio.
Al momento non sono circolati nomi precisi di potenziali interessati al dossier, sebbene sia ragionevole pensare che tutti i fondi specializzati in ristrutturazioni aziendali e Utp corporate se ne stiano occupando (si veda qui l’Insight View di BeBeez, dedicata agli abbonati di BeBeez News Premium, su tutti i fondi italiani con focus distressed asset in raccolta). Anche OVS potrebbe essere un interlocutore. A fine dello scorso aprile, infatti, Gianni Tamburi, fondatore di Tamburi Investment Partners, il maggiore azionista di OVS, aveva dichiarato: “Come azionisti di OVS, siamo pronti a sostenere il management per fare nuove acquisizioni di tutte quelle insegne che di fronte alla crisi preferiscano passare la mano e assicurare i posti di lavoro” (si veda altro articolo di BeBeez).
Conbipel è nata nel 1958 a Cocconato d’Asti (Asti) come rivenditore di capi in pelle di qualità e poi si è allargata alla produzione tessile. Conta 1.200 dipendenti in tutta Italia. L’azienda, finita in crisi, è stata rilevata nel 2007 dal fondo specializzato in turnaround aziendali Oaktree tramite il veicolo Ocm Luxembourg Stilo Investment sarl. A vendere era stata la famiglia Massa.
A fine giugno 2014 il Tribunale di Asti aveva omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda qui il Decreto di omologa). Terminato il percorso di ristrutturazione, il gruppo era uscito dal tunnel e Oaktree nell’ottobre 2015 l’aveva messa in vendita (si veda altro articolo di BeBeez), ma senza successo. Il fondo aveva lamentato nel tempo un progressivo calo delle vendite e negli ultimi anni il numero degli addetti astigiani è stato praticamente dimezzato. La società al marzo 2019 aveva ricavi per 198 milioni di euro, un ebitda negativo di 5,3 milioni e una posizione finanziaria netta di 18,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).