SGA ha presentato nei giorni scorsi un’offerta vincolante a Banca del Fucino per la strutturazione di un’operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di crediti deteriorati da 314 milioni di euro lordi (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione di cartolarizzazione era attesa. A fine novembre, infatti, il Consiglio di amministrazione di Banca del Fucino aveva dato il via libera al piano di ricapitalizzazione da 80 milioni di euro, riservato agli azionisti di IGEA Banca, istituto romano guidato da Francesco Maiolini, specializzato in fintech e credito digitale, che sarebbe dovuto avvenire contestualmente al deconsolidamento dell’intero portafoglio di 300 milioni di euro di crediti deteriorati e contestualmente allo scorporo e valorizzazione (in prospettiva probabilmente quotazione) del ramo fintech di IGEA Banca, dedicato al credito alle famiglie. In quell’occasione già si diceva che l’operazione avrebbe potuto vedere il coinvolgimento della SGA (si veda altro articolo di BeBeez).
Il portafoglio da cartolarizzare è composto da oltre 3.200 posizioni, comprende sia crediti in sofferenza (211 milioni di euro), sia crediti classificati come unlikely to pay e past due (103 milioni). Nell’ambito della cartolarizzazione, SGA ricoprirà il ruolo di master servicer e special servicer, nonché di sottoscrittore delle tranche equity. Il perfezionamento dell’operazione è atteso nel corso del primo trimestre del 2019, tenuto anche conto del compimento del parallelo processo di aggregazione in corso tra Banca del Fucino e Igea Banca. Nell’ambito dell’operazione, SGA è assistita da Kpmg Corporate Finance in qualità di advisor finanziario e dallo Studio Legale RCC.
L’iniziativa si inquadra nel percorso di incremento dei volumi di business di SGA, previsto dalle linee strategiche per il quinquennio 2019-2023 recentemente approvate dal Consiglio di amministrazione (si veda altro articolo di BeBeez).