Il 2019 sarà un anno complicato per i mercati finanziari in Europa, secondo gli operatori di private equity, che però ritengono che saranno in grado di gestire bene i loro portafogli e condurre in porto exit a valutazioni interessanti. Emerge da un sondaggio condotto da IPEM tra fine ottobre e fine novembre 2018 tra 383 membri delle principali associazioni dei private equity europee e che BeBeez è in grado di anticipare. IPEM riunirà a Cannes tra il 22 e il 24 gennaio un gran numero di rappresentanti dell’industria e BeBeez sarà presente in forze con un suo stand per presentare BeBeez Private Data.
Più nel dettaglio, il 55% degli intervistati teme una correzione economica importante nel 2019. Brexit e le sue conseguenze e protezionismo e guerre commerciali sono le due principali minacce menzionate a livello globale. La Brexit viene prima per circa 4 intervistati su 10. In particolare, si teme un rallentamento nella crescita, contestuale a un aumento delle valutazioni e della volatilità dei mercati.
Detto questo, i gestori dei fondi ritengono comunque che nel 2019 ci saranno buone opportunità per gestire e migliorare le performance delle società in portafoglio (83% degli intervistati) e che il 2019 dovrebbe anche essere una buona annata per i disinvestimenti (73%). Non solo. Il 2019 dovrebbe anche essere un buon anno per raccogliere nuovi fondi (65%), con l’eccezione dei fondi con sede in Regno Unito, che causa Brexit vedono un contesto meno promettente per la raccolta di fondi
rispetto ai loro colleghi continentali. In ogni caso, però, soltanto il 50% dei gestori di fondi europei prevede di raccogliere più capitali rispetto all’ultimo fondo. Infine il 2019 è considerato anche un buon anno per fare nuovi investimenti (65%) e il 61% degli intervistati prevede di investire di più rispetto al 2018.
Da segnalare che i gestori dei fondi più piccoli, cioé quelli sino a 100 milioni di euro, sembrano essere più ottimisti dei loro colleghi maggiori su tutti i fronti, In particolare il 69% dei piccoli gestori ritiene che lo scenario per il business resterà buono quest’anno o sarà addirittura migliore dell’anno scorso, il 70% di loro pensa che il 2019 sarà un buon anno per fare deal e il 27% di loro si aspetta di raccogliere molto più capitale per i propri fondi di quanto fatto con i fondi precedenti.
Tornando al sondaggio generale, sul fronte delle fonti di raccolta, il 58% degli intervistati si aspetta che i family office e gli high net worth individuals (HNWI) incrementeranno i loro investimenti in private equity, mentre il 44% degli intervistati si aspetta che le banche li ridurranno. In particolare, questo trend è atteso più marcato in tema di fondi di buyout, nei quali il 63% degli intervistati ritiene che i family office investiranno di più, con il 50% degli intervistati che ritiene che le banche vi investiranno di meno. Anche il venture capital attrarrà di più i family office e meno le banche quest’anno, secondo il sondaggio.
Sul fronte delle valutazioni, invece, non c’è consenso. Il 38% degli intervistati si aspetta che crescano, il 33% pensa resteranno stabili, mentre il 29% pensa che scenderanno. Tuttavia, il 41% dei gestori europei ritiene che sarà più difficile trovare interessanti opportunità di investimento nel 2019 rispetto al 2018. Quanto alla leva, soltanto il 13% degli intervistati pensa che aumenterà. Il 35% pensa che resterà uguale al 2018, mentre il 33% pensa che si ridurrà (c’è un 20% di intervistati che non ha risposto).
Nel segmento buyout, i settori considerati più attraenti per gli investimenti sono i servizi business, il farmaceutico.sanitario e l’ict, mentre per il venture capital i settori più promettenti sono considerati l’intelligenza artificiale, il medtech e il software.
Infine un accenno al tema della reputazione in Europa, sul quale ci sono opinioni discordanti. Il 52% degli intervistati ritiene che l’industria abbia un’immagine negativa, specialmente in Francia (74%) e nel Regno Unito (68%) mentre le loro controparti tedesche ritengono che il private equity abbia una buona immagine (60%).