Si è dato come scadenza i primi mesi del 2019 Lone Star per sondare quando davvero ci sia interesse da parte di fondi di private equity e di soggetti industriali sia italiani sia internazionali per Evoca, l’ex N&W Global Vending, il leader di mercato tra i produttori di distributori automatici di snack e bevande, controllato appunto dal fondo britannico da poco più di due anni e che a cavallo dell’estate ha ricevuto sollecitazioni da più controparti per una possibile vendita del gruppo per il quale circolano valutazioni attorno a 1,5 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo ha detto a BeBeez e MF Milano Finanza l’amministratore delegato Andrea Zocchi, che ha confermato che a questo fine è stato dato mandato a Deutsche Bank, e che già lo scorso luglio partecipando al Caffé di BeBeez sul vending, a proposito di una possibile quotazione aveva detto: “Confesso che mi piacerebbe molto. Ma Lone Star è entrato nel nostro capitale soltanto poco più di due anni fa e quindi potrebbe essere un po’ presto. Detto questo, sappiamo che i fondi sono molto bravi a cogliere le opportunità più interessanti, quando si presentano, quindi non si sa mai. Non è però detto che l’exit sia la Borsa. Potremmo entrare nel mirino di un grande gruppo industriale o ancora di un private equity. Certo la dimensione per quotarci ce l’abbiamo. Quest’anno chiuderemo il bilancio con circa 480 milioni di euro di ricavi”.
Zocchi ha sostanzialmente confermato la stima. “Le posso dire che gli ultimi 12 mesi calcolati a fine settembre avevamo registrato ricavi per 462 milioni di euro con 105.3 milioni di euro di ebitda rettificato e una posizione finanziaria netta di 480. Mi aspetto che questi numeri a fine dicembre aumentino ancora” e quindi in particolare che si piò immaginare che l’ebitda possa avvicinarsi ai 110 milioni, dai 95,1 milioni di fine 2017, quando i ricavi erano stati di 416,5 milioni del 2017 e il debito finanziario netto era di 456 milioni, comprensivi di 410 milioni di euro di bond. “Con questi numeri non mi sorprende che per il gruppo circoli la valutazione che mi riferisce”, ha commentato Zocchi, ricordando che “i multipli del settore sono di 14-15 volte, quando c’è di mezzo in qualche modo il caffè” e che “è dimostrato anche da qualche studio che in genere, una volta che una valutazione di m&a viene diffusa, nell’82% dei casi alla fine il deal si chiuse a una valutazione che è vicina a quella anticipata, con uno scostamento del più o meno il 10%”.
Intanto il gruppo continua nel suo processo di crescita per acquisizioni. “Anche in questo momento stiamo valutando delle nuove acquisizioni”, ha detto infatti Zocchi, aggiungendo che i “per Evoca oggi sono particolarmente interessanti la Cina e gli Stati Uniti. Sul primo fronte perché i cinesi stanno scoprendo in questi anni il caffè, preferendolo via via al tè. Sul secondo fronte, invece, perché negli Usa c’è sempre più attenzione al caffè di qualità fatto con macchine professionali”.
Evoca viene da una lunga campagna di acquisizioni:l o scorso maggio il gruppo comprato la spagnola Quality Espresso, uno dei maggiori produttori di macchine da caffè professionali manuali e di accessori complementari per il settore HoreCa (si veda altro articolo di BeBeez). A marzo, invece, il gruppo ha comprato la statunitense VE Global Solutions, con base a Cleveland, specializzata nella commercializzazione di caffé e distributore delle macchine distributrici a marchio Necta, Wittenborg e SGL in Nord American (si veda qui il comunicato stampa). Nel giugno 2017, invece, il gruppo italiano aveva annunciato l’acquisizione di Les Entreprises Cafection, produttore canadese di macchine da caffè con sede a Quebec City (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2016 Evoca aveva comprato, da Royal Phillips, Saeco Vending e la licenza per l’utilizzo dei marchi Saeco e Gaggia nel mercato delle macchine da caffè professionali (si veda altro articolo di BeBeez).
Proprio il rilancio del marchio Gaggia Milano, peraltro, è uno dei punti cardine del piano industriale che sta portando avanti Zocchi. A fine novembre, infatti, è stato festeggiato l’ottantesimo compleanno del brand sinonimo dell’espresso italiano nato da un’idea di Achille Gaggia, che nel 1938 inventò la crema caffè, rivoluzionando il modo di estrarre l’espresso. Per festeggiare l’anniversario Evoca ha presentato una nuova gamma di macchine professionali che saranno portate sul mercato nel corso del 2019.
A supportare l’aggressiva campagna di acquisizioni e la veloce crescita di Evoca sono sempre stati i fondi di private equity azionisti del gruppo. Evoca è infatti controllata da fine 2015 da Lone Star, che aveva rilevato il controllo dal gruppo dai fondi Equistone (ex Barclays Private Equity) e Investcorp, che avevano acquistato la società nel 2008 da altri due fondi di private equity e cioé da Argan Capital e Merrill Lynch Private Equity. Questi ultima a loro volta nel 2005 avevano rilevato Evoca dal fondo Compass Partners International, che nel 1999 aveva creato il gruppo acquisendo l’italiana Necta (ex Zanussi Vending) dalla Electrolux-Zanussi e poi fondendola con la danese Wittenborg. La società, dunque, è al quarto giro di valzer con i fondi di buyout. Vedremo nei prossimi mesi se farò il quinto giro oppure se a prendere il controllo sarà un gruppo industriale oppure ancora a prevalere sarà la soluzione dell’ipo, magari chissà tramite una Spac.