La controllata di Spaxs, Banca Interprovinciale, la futura Illimity, si prenota per i crediti deteriorati di Carige, se l’istituto ligure deciderà di metterli sul mercato. L’amministratore delegato di Illimity, Corrado Passera, ha infatti detto ieri a margine di un convegno che “se Carige metterà sul mercato Utp e Npl, in ogni caso ci guarderemo. Vedremo cosa decideranno di fare”. Illimity a oggi possiede un portafoglio di crediti deteriorati da 1,15 miliardi di euro lordi (si veda altro articolo di BeBeez).
A essere interessata al pacchetto di deteriorati di Carige sono però come noto anche SGA, che già era entrata nell’ultimo aumento di capitale di Carige a inizio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), ma al lavoro sul dossier ci sarebbero anche doBank e Credito Fondiario. Quest’ultimo a dicembre 2017 aveva comprato da Carige la piattaforma di gestione dei crediti deteriorati e un portafoglio di sofferenze di 1,2 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez) ed era a sua volta entrato nel capitale di Carige contestualmente a SGA.
Sul fatto che la banca ligure metterà sul mercato un ricco pacchetto di crediti deteriorati ci sono pochi dubbi. In vendita ci sono sino a 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati di Carige, di cui un miliardo di Npl e il resto di unlikely-to-pay. Della cessione in blocco del portafoglio residuo di crediti deteriorati si è iniziato a parlare a inizio anno, a seguito del commissariamento della banca da parte della Banca Centrale Europea (si veda altro articolo di BeBeez).
Gli amministratori straordinari di Carige sono in questo momento al lavoro sul piano industriale che dovrebbe essere presentato a fine febbraio. Tra i pilastri principali del piano c’è appunto il derisking, con un obiettivo minimo di cessione di 1,5 miliardi di deteriorati, secondo quanto spiegato nelle settimane scorse da Fabio Innocenzi, ex amministratore delegato e oggi uno dei tre commissari insieme a Pietro Modiano e Raffaele Lener.
La cessione dei deteriorati, insieme all’emissione dei due bond per un totale di 2 miliardi di euro garantiti dallo Stato quotati da venerdì 25 gennaio al Mot (si veda qui il comunicato stampa), è un passo necessario per rendere la banca pronta a operazioni di aggregazione come soluzione principale per risolvere la crisi dell’istituto ligure, mentre comunque si parla anche dell’ipotesi alternativa dell’intervento di un fondo private equity che sottoscriva il prospettato aumento di capitale da almeno 400 milioni per trasformare Carige in una challenger bank, sulla falsariga di quanto sta facendo Spaxs con Banca Interprovinciale-Illimity.