Dopo tre anni consecutivi di crescita e un record di 1,6 miliardi segnato nel 2017, nel 2018 il valore degli investimenti in immobili alberghieri è sceso di ben il 20% a 1,3 miliardi di euro. Al contempo, è aumento però del 20% il numero delle transazioni. Lo rileva lo studio “Italy Hotel Investment snapshot 2018“, elaborato da EY.
Secondo Marco Zalamena, Head of Hospitality di EY, “la lieve flessione del volume totale degli investimenti nel 2018 è dovuta essenzialmente alla mancanza di deal di valore significativo, ma il mercato alberghiero italiano si conferma solido, vivace e attrattivo, soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano, Venezia e Firenze, dove si è concentrato quasi l’80% delle transazioni”. Nello specifico, Roma ha catalizzato il 40% degli investimenti, Milano il 17%, Venezia l’11% e Firenze il 10%. Il volume d’investimento per camera più elevato si riscontra a Venezia (500 mila euro), seguita da Milano (245 mila euro).
Il maggiore deal del 2018 è stato il progetto di sviluppo da parte di un family office di un hotel di lusso a Roma, in Piazza Augusto Imperatore. Non c’è nulla di ufficiale, ma sul mercato si dice l’edificio, sinora di proprietà del Fondo Immobili Pubblici gestito da InvestiRe sgr abbia venduto a Bulgari, che, con il partner Marriott International, riporterà a nuova vita il vecchio Palazzo monumentale dell’Inps tra il 2020 e il 2022 (si veda La Repubblica e Gugsto).
I principali investitori nel settore sono stati prevalentemente istituzionali (40%), seguiti da hotel operator (25%) e hotel operator (23%). Il 44% degli investitori sono italiani e il 42% europei.
Per il 2019 le prospettive sono positive, nonostante gli indicatori macroeconomici. Zalamena afferma in proposito: “Sulla base delle nostre analisi, stimiamo che, entro la fine del 2019, il volume totale degli investimenti possa superare i 2 miliardi di euro, una cifra a cui contribuisce sia la conclusione dell’acquisto di Belmond Hotels and Resorts da parte di LVMH (si veda altro articolo di BeBeez) sia la vendita, già in corso, di un numero significativo di hotel e strutture ricettive nelle principali città e destinazioni turistiche italiane”.
Probabilmente gli investitori istituzionali diventeranno ancora più attivi nel mercato immobiliare alberghiero italiano, soprattutto istituzionali e fondi di private equity. Oaktree è per esempio in questi giorni in trattativa esclusiva con Castello sgr per rilevare il portafoglio di hotel posseduti dai fondi Cosimo I e Augusto (si veda altro articolo di BeBeez). Il segmento dei Npl dovrebbe portare a sua volta a vendite all’asta di asset di medio-piccola dimensione, soprattutto nelle location secondarie (si veda altro articolo di BeBeez per i lettori Premium, vedi qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Anche una recente analisi di CBRE prevede forti volumi di crescita e investimenti da parte di investitori internazionali nel settore alberghiero (si veda altro articolo di BeBeez).