Unicredit ha avviato dismissioni di immobili per un valore di 1 miliardo di euro. Lo riferisce il quotidiano MF-Milano Finanza. L’istituto di credito ha messo in vendita immobili non strumentali a partire dalle filiali ormai non più utilizzate. Tra i palazzi in vendita rientrano la sede storica a Milano in via Santa Margherita ed edifici storici a Roma e Firenze. La dismissione sarebbe coerente con le indicazioni fornite al mercato in occasione delle ultime presentazioni agli analisti nel corso delle quali la banca ha fatto esplicito riferimento a cessioni immobiliari.
Molti i fondi interessati agli immobili in vendita: Blackstone, Apollo, Cerberus, Tristan Capital Partners e Lonestar. Ricordiamo che proprio in questi giorni Blackstone si sta preparando a chiudere il suo più grande fondo immobiliare di private equity: un veicolo di investimento da 20 miliardi di dollari con un potere d’acquisto tre volte superiore (si veda altro articolo di BeBeez). Un altro possibile acquirente degli immobili di Unicredit potrebbe essere Starwood, azienda alberghiera americana e filiale della Marriott International.
Numerose banche hanno già concluso o avviato dismissioni del patrimonio immobiliare non strumentale. Deutsche Bank ha conferito le sue 90 filiali italiane in sales&lease back a Hines e Qatar Holding. Credito Valtellinese ha ceduto con la stessa modalità alcune sue filiali a Beni Stabili. Sono tuttora in corso le cessioni di filiali chiuse e altre strutture per 600 milioni di euro di Mps, seguita dall’advisor Duff & Phelps Reag. I potenziali investitori sarebbero ancora Blackstone, Starwood, Tristan Capital Partners, Lonestar, Apollo e Cerberus (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo inoltre che entro l’estate dovrà essere completata la vendita all’asta degli immobili di Banca Popolare di Vicenza, per un valore di mercato di 400 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto sul fronte dei crediti deteriorati immobiliari, procede l’operazione Sandokan 2, cioé la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati costituito soprattutto da unlikley to pay immobiliari, quindi secured, che sarebbe la riedizione del progetto Sandokan, varato nell’autunno 2015, che aveva poi portato il gruppo bancario a cartolarizzare un portafoglio da 1,3 miliardi di euro. Questa volta, però, il portafoglio in questione avrebbe una dimensione maggiore, tra i 2 e i 3 miliardi di euro.
L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier non dovrebbe quindi lanciare una gara ma rivolgersi direttamente agli interlocutori della prima operazione conclusa a fine 2016, cioè Pimco, Gwm e Finance Roma, tramite la newco Aurora Recovery Capital (si veda altro articolo di BeBeez).