Green Energy Storage, startup innovativa trentina fondata nel 2015 che ha sviluppato un sistema innovativo e organico di accumulo di energia, ha chiuso la sua seconda campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, raccogliendo oltre 2 milioni di euro, oltre quindi il limite fissato. La società ha quindi deciso di estendere l’obiettivo massimo di raccolta a 2.3 milioni per permettere a tutti gli investitori intervenuti negli ultimi giorni, e dopo il superamento del precedente obiettivo fissato a 2 milioni, di finalizzare il proprio investimento e diventare nuovi soci a tutti gli effetti (si veda qui il comunicato stampa).
La prima campagna di GES, chiusa nell’agosto del 2017 sempre su Mamacrowd (si veda altro articolo di BeBeez), aveva raccolto un milione di euro grazie a 290 investitori, con una valutazione pre-money di 9 milioni. Gli investitori di allora vedono dunque le proprie quote rivalutate del 43%. Allora, infatti, la valutazione pre-money era stata di 9 milioni, mentre per questa seconda campagna era salita a 12,9 milioni (si veda qui la scheda di CrowdfundingBuzz).
Forte di un accordo di esclusiva per l’Europa con l’Università di Harvard, Green Energy Storage ha sviluppato un sistema di accumulo organico per le energie rinnovabili basato sul chinone, molecola che si estrae dai vegetali e dagli scarti del petrolio. I sistemi di accumulo consentono di utilizzare l’energia prodotta da fonti rinnovabili con flessibilità, risolvendo il problema dell’intermittenza delle fonti e riducendo i costi.
GES, unica realtà al mondo a sviluppare un sistema di accumulo basato su una molecola organica, ha iniziato la commercializzazione del suo prodotto nel 2018, che si chiude con ordini complessivi per 500 mila euro, divisi tra la serie pre-commerciale consegnata negli ultimi mesi dell’anno e una gara vinta al fianco di Enel Distribuzione ed Enea.
GES inoltre ricevuto un contributo di 2 milioni euro da parte dell’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e un ulteriore riconoscimento è arrivato dalla Provincia di Trento, con un contributo di ulteriori 3 milioni.