Nonostante lo scorso dicembre siano scaduti i termini della trattativa in esclusiva, Carlyle sarebbe comunque in pole position per acquisire il controllo di Forgital, vicentina attiva nel settore aerospaziale, oil&gas ed energia controllata all’83% dalla famiglia Spezzapria e per il 17% da Fondo Italiano d’Investimento, oggi gestito da Neuberger Berman e sottoscritto per il 44,5% da NB Aurora, veicolo di investimento di private equity quotato a Piazza Affari a sua volta gestito da Neuberger Berman, e per il resto sottoscritto da altri fondi di Neuberger Berman. Lo ha riferito nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore.
Gli azionisti Domenico, Roberto e Giorgio Spezzapria stanno ragionando sul futuro dell’azienda dallo scorso autunno, ma con idee differenti e quindi hanno deciso di procedere inizialmente secondo il classico dual track (si veda altro articolo di BeBeez). C’è chi propendeva per la quotazione a Piazza Affari e chi, invece, per la vendita a un player finanziario e infatti vari fondi di private equity si sono messi al lavoro sul dossier, tra i quali, oltre a Carlyle, si sono segnalati anche Alpha, Blackstone e CVC.
Forgital è specializzata nella produzione di anelli e altri componenti forgiati di grandi dimensioni destinati principalmente ai mercati al settore aerospaziale, petrolifero e della produzione di energia elettrica. La società ha chiuso il 2017 con 419,4 milioni di euro di valore della produzione, un ebitda di 82,7 milioni e un debito finanziario netto di 108,8 milioni. Nel primo report di copertura di NB Aurora pubblicato da UBI Banca diffuso lo scorso novembre, gli analisti della banca stimavano che Forgital avrebbe chiuso il 2018 con 492,9 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 95,8 milioni, con un debito finanziario netto di 91,8 milioni. Per un valore dell’equity compreso tra i 770 e gli 830 milioni di euro, corrispondente in quest’ultimo caso a un enterprise value di 922 milioni. Nell’ultimo report pubblicato a dicembre, poi, UBI Banca ha indicato un equity value per Forgital di 822 milioni. Il che significa che in sede d’asta Forgital potrebbe avere un enterprise value di circa un miliardo di euro. Per NB Aurora la partecipazione in Forgital, pari al 7,6% del capitale della società, vale quindi 62,4 milioni cioé poco meno della metà della capitalizzazione, che al prezzo di chiusura di venerdì 29 marzo, a 9,835 euro per azione, era di 147 milioni di euro. Fondo Italiano d’Investimento, allora gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr, aveva investito 30 milioni per il 17% di Forgital nel dicembre 2013 (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 1873 dalla famiglia Spezzapria, che ha iniziato a lavorare il metallo a Velo d’Astico, nell’ Alto Vicentino, dove l’azienda tuttora ha sede, Forgital ha avviato negli anni Ottanta l’espansione internazionale, con la costituzione di una società commerciale negli Usa. Negli anni Novanta la società ha iniziato una campagna di acquisizioni: Sumec, poi Forgiavelo, Istituto Scientifico Breda, poi diventato RTM Breda e Rimach (2000). Nel 2002 ha comprato la francese Forges Maurice Dembiermont, all’ epoca il principale concorrente europeo specializzato nella forgiatura in metalli “nobili”, come le leghe di titanio e alluminio. Nel 2006 ha comprato Holding Fmdl e ha costituito tra il 2008 e il 2010 le filiali Forgital Uk, Forgital South America e Forgital India. Nel 2008 ha inoltre aperto Fly spa a Grigno, in Trentino, con il sostegno della Provincia di Trento tramite Trentino Sviluppo, che era entrato nella compagine societaria.