La fintech inglese 20/30 ha quotato equity token per un valore di 3 milioni di sterline sulla piattaforma di trading Turquoise gestita dal London Stock Exchange (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta della prima STO (Securities Token Offering) che avviene in Gran Bretagna e segue quella autorizzata in Germania dalla BaFin il mese scorso (si veda altro articolo di BeBeez). In quest’ultimo caso i token erano obbligazioni emesse dalla piattaforma di lending alle imprese BitBond, mentre nel caso dell’operazione annunciata in Regno Unito si tratta di azioni.
L’operazione è avvenuta in un’apposita area test della piattaforma Turquoise, dopo che lo scorso luglio 2018 20|30 è stata una delle 29 società che hanno ottenuto l’autorizzazione da parte della Financial Conduct Authority (FCA) per iniziare i test all’interno della sandbox regolmentare approntata dalla FCA. La società è quindi stata autorizzata a emettere equity token sulla blockchain Ethereum e con lapiattaforme Turquoise che è stata la prima a testare il settlement sulle azioni “tokenizzate”. Ad affiancare 20/30 nell’operazione è stato Nivaura, specializzato in tecnologia DLT.
La prevendita degli equity token di 20/30, riservata a investitori professionali, è iniziata nel febbraio scorso. Sono stati emessi 6 milioni di token, al prezzo di 0,50 sterline l’uno, con una valutazione post-money della società di 50 milioni di sterline. Più avanti dovrebbe partire una seconda STO di 13 milioni di token, al prezzo di 1 sterlina ciascuno, con una valutazione post-money di 100 milioni di sterline. Gli acquirenti sono vincolati a tenere i token nel loro portafoglio per almeno 1 anno.
20/30 offre un portafoglio di prodotti e servizi basati sulla blockchain: Pillar, TokenFactory, IDWorks e asset management. E’ stato lanciato a Londra da David Seigel, Rob Gaskell e Tomer Sofinzon, che è anche ceo dell’azienda. Seigel è un imprenditore seriale, che con 20/30 ha lanciato la sua 24ma startup. Ha raccolto un round seed da un milione di sterline da investitori privati nel febbraio 2017.
“Il prossimo passo sarà quello di aprire un mercato secondario. Poi possiamo lavorare per reinventare il private equity e i mercati pubblici”, ha dichiarato al Financial Times Tomer Sofinzon, co-fondatore di 20/30.