S&P Global Ratings ha alzato il suo giudizio sulla società di pagamenti digitali da B+ a BB-, con outlook positivo, a fronte del successo della quotazione del gruppo paytech a Piazza Affari lo scorso 16 aprile (si veda altro articolo di BeBeez), che abbatterà il debito in maniera importante (si veda qui il comunicato stampa).
La notizia non ha però avuto impatti positivi sul titolo Nexi, che ieri in Borsa ha chiuso la seduta ancora in calo, lasciando sul terreno il 2,35%, con un prezzo di 8,30 euro per azione, ancora al di sotto del prezzo di ipo di 9 euro.
Come noto, sul mercato è arrivato come noto il 35,6% del capitale, che salirà al 40,9% in caso di esercizio dell’opzione greenshoe. Nel dettaglio, sono stati collocati presso investitori istituzionali 256,9 milioni di azioni a 9 euro per azione, di cui 158,5 milioni venduti da Mercury UK (il veicolo dei tre fondi Advent, Bain Capital e Clessidra), 20,6 milioni venduti da Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca di Cividale, Credito Valtellinese e Iccrea Banca, e 77,77 milioni rinvenienti dall’aumento di capitale.
Mercury detiene così oggi 393 milioni di azioni pari al 62,6% del capitale sociale, ma scenderà al 57,3% in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi dell’aumento di capitale, pari a 638,4 milioni di euro al netto delle commissioni riconosciute al consorzio di collocamento, verranno invece appunto impiegati per la maggior parte per ridurre il debito del gruppo dagli attuali 2,6 miliardi a 2 miliardi di euro circa. Tra maggio e luglio 2018 il gruppo aveva infatti rifinanziato i bond quotati alla Borsa del Lussemburgo per un totale di 2,2 miliardi di euro e aveva emesso 400 milioni di nuovi bond collocati in private placement (si veda altro articolo di BeBeez).
Per questo motivo, quindi, S&P dice di aspettarsi che il rapporto tra debito ed ebitda per Nexi è destinato a ridursi a 4-5 volte nel 2019 e 2020. “Il rimborso parziale del debito è positivo sul fronte del credito e migliora il profilo finanziario dell’azienda, ma lo stock di debito rimane elevato”, dice S&P, che aggiunge: “Anche dopo l’ipo, la leva finanziaria di Nexi rimane, a nostro avviso, la principale debolezza del rating”.
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