Ricavi in leggero calo a quota 121,1 milioni di euro nel 2018 (dai 122,1 milioni del 2017) per Rigoni di Asiago, il noto produttore di miele, marmellate e creme spalmabili biologici con sede ad Asiago, in provincia di Vicenza, che ha nel contempo registrato anche una diminuzione dell’ebitda a 15,8 milioni (da 16,8 milioni) , ma anche una riduzione del debito finanziario netto a 35,8 milioni dai 47 milioni di fine 2017 e ha quindi incassato da Cerved la conferma del rating A3.1 (si veda il comunicato stampa).
L’azienda aveva emesso nel giugno 2014 un minibond da 5 milioni di euro a scadenza 2019 con tasso del 6,25% (si veda altro articolo di BeBeez). Fin dal gennaio 2014, Cerved aveva assegnato alla società sempre un rating di A3.1, sempre rimasto stabile.
In una nota, Cerved spiega che i principali fattori di rating sono stati: modello di business e posizionamento competitivo dell’azienda; i suoi risultati economico-finanziari e liquidità. Rigoni di Asiago è infatti leader nel settore delle confetture ed è al secondo posto a livello nazionale per la produzione di creme spalmabili. Alla tradizionale produzione di miele, l’azienda ha affiancato le marmellate Fiordifrutta, gli zuccheri derivanti dalla frutta DolceDì, la crema spalmabile Nocciolata e i succhi Tantifrutti. Adotta un modello di business integrato a monte della filiera produttiva, attraverso le controllate bulgare che coprono gran parte del fabbisogno di approvvigionamento della materia prima. Il mercato nazionale costituisce il principale sbocco commerciale (80% del fatturato), seguito dalla Francia (14% del suo fatturato). Da fine 2018 ha aperto una nuova filiale commerciale in Benelux.
La crescita futura fa perno sul progetto di internazionalizzazione nell’area del Nord Europa intrapreso con il supporto del di Kharis Capital (che detiene il 42,7% della società) e sul finanziamento a medio-lungo termine da 50 milioni di euro concesso da Banco Bpm e Unicredit, con il supporto di Sace (Gruppo Cdp), in veste di garante (si veda altro articolo di BeBeez).
Cerved prevede un’espansione del giro d’affari, con recupero della marginalità, sostenuto dallo sviluppo delle vendite di nocciolata; espansione dell’export del 30%, prevalentemente in Europa; ulteriore contrazione della posizione finanziaria netta; prosecuzione degli investimenti per l’efficientamento logistico del nuovo stabilimento di Albaredo d’Adige, entrato a regime nel secondo semestre del 2018.
La società è controllata dal presidente Andrea Rigoni (57,3% del capitale), mentre il restante 42,7% fa capo al fondo Kharis Capital dal giugno 2018, che aveva rilevato la quota del 35,55% della società dal Fondo Italiano di Investimento. ContestualmenteKharis aveva sottoscritto un aumento di capitale da 10 milioni, portando così appunto la sua quota al 42,7% (si veda altro articolo di BeBeez).