Sarebbero quattro i fondi di private equity in gara per rilevare Industria Chimica Emiliana (Ice): Bain Capital e Advent International da un lato e Cinven e Astorg dall’altro. E la cifra messa sul piatto per rilevare la società sarebbe di circa 600 milioni di euro. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters.
I fondi Usa Bain e Advent stanno mettendo a punto una proposta d’acquisto da sottoporre alla società oggi, rispondendo all’offerta rivale da parte di Cinven e Astorg. Ice ha incaricato PwC di gestire la vendita e auspica di trovare un acquirente prima dell’estate.
Industria Chimica Emiliana è stata fondata nel 1949 da Walter Bartoli e da sua moglie Ida e tuttora è controllata dalla famiglia Bartoli. Oggi è uno dei maggiori produttori di derivati dalla bile bovina. Con sede a Reggio Emilia, Ice ha chiuso il 2017 con ricavi netti per 205 milioni di euro, un ebitda di 55,49 milioni e un debito finanziario netto di 12,25 milioni (si veda qui l’analisi Leanus, una volta registrati gratuitamente). Nel 2018 l’ebitda si è portato sui 60 milioni di euro.
Nel 1996 ha fondato in Brasile la società B.B.B.A., allo scopo di effettuare la raccolta della bile dai principali macelli brasiliani. Lo stabilimento brasiliano produce acido colico grezzo, che viene totalmente esportato in Italia per la necessaria depurazione. L’acido colico è la materia prima per tutti gli altri derivati farmaceutici. Alla fine del 1999 Ice ha acquisito la Roth Products of Texas (R.P.T.T.) un’importante azienda con 50 anni di esperienza nel settore, che raccoglie il 50% della bile disponibile negli Stati Uniti, inviata in Brasile per la sua lavorazione. L’aumento della domanda di bile ha indotto Ice a creare una rete di approvvigionamento a livello mondiale. Attualmente i principali Paesi fornitori sono Argentina, Brasile, Colombia, Colombia, Costa Rica, India, Paraguay, Uruguay, Usa e Venezuela.