Il Tribunale di Milano ha ammesso alla procedura di concordato bianco Pessina Costruzioni, la storica società italiana del settore edilizio, che aveva presentato la richiesta di concordato in bianco il 24 luglio scorso (si veda altro articolo di BeBeez ). La decisione del tribunale è di fine luglio, ma la notizia è trapelata soltanto nei primi giorni di agosto (si veda Il Sole24 Ore e qui il portale dei creditori).
L’azienda avrà 60 giorni per presentare le linee guida del piano concordatario, salvo il tribunale le conceda una proroga di ulteriori 60 giorni. Il piano concordatario dovrebbe configurarsi in continuità indiretta, ovvero portato avanti sia dalla società stessa, che dall’affitto di rami d’azienda da parte di altre società del gruppo. Tra i cantieri ammessi alla continuità, rientrano il velodromo di Spresiano (provincia di Treviso), strutture sanitarie (come il nosocomio di La Spezia, il padiglione chirurgico dell’ospesale romano Bambin Gesù e l’ospedale Salesi di Ancona). Per recuperare redditività e diversificare geograficamente il business (troppo concentrato in Italia), Pessina ha già partecipato a un bando in Danimarca, dal valore di 265 milioni, per la costruzione di un ospedale; uno in Francia, pari a circa 38 milioni, per la realizzazioni di uffici e attende l’esito di una gara a Tirana (84 milioni) per lo sviluppo del nuovo ospedale pediatrico.
La crisi e la conseguente richiesta di concordato da parte di Pessina sono state dovute soprattuto alla pesante sotto-produzione registrata dai cantieri negli ultimi 12 mesi, complici anche alcune situazioni delicate come quella dell’ospedale di La Spezia: avviato tre anni fa, ha fino a oggi generato 6 milioni di euro, rispetto a un valore complessivo di 120 milioni, generando una perdita di fatturato annua compresa tra i 30 e i 40 milioni. A ciò si aggiunge la difficile situazione del settore delle costruzioni in Italia, che ha portato alla crisi anche colossi come Astaldi e Trevifin.
Nell’ottobre 2018, Pessina Costruzioni aveva approvato un piano di sviluppo che prevedeva alcune operazioni finanziarie tra le quali il salvataggio della società di costruzioni altoatesina Oberosler in concordato, di cui ha rilevato i cantieri e 50 dipendenti. Il piano prevedeva il perfezionamento di alcuni passaggi chiave entro lo scorso mese di febbraio. Termine poi slittato di qualche mese, mettendo ulteriormente in difficoltà Pessina Costruzioni e rendendo necessario il ricorso al concordato in bianco.
Fondata da Carlo Pessina nel 1954, Pessina Costruzioni fa capo alla famiglia Pessina. Oggi l’azienda è guidata dal presidente Massimo Pessina e dall’amministratore delegato Guido Stefanelli. E’ stata tra i pionieri italiani del project financing; opera anche nei settori di costruzioni, infrastrutture e ristrutturazioni. Ha sedi a Milano e Roma e al momento ha un portafoglio ordini consolidato che vale 890 milioni, dei quali il 96% concentrato in Italia. La società è la numero 47 in Italia nella classifica dei costruttori per ricavi 2017, con 67,7 milioni di euro di valore della produzione, in calo di oltre il 22% dal 2016, e con un ebitda di 952 mila euro, in crollo del 92% (si veda qui la classifica stilata dalla società di consulenza specializzata Gualmari).
Ricordiamo che la famiglia Pessina controlla anche Acque Minerali d’Italia, che ha emesso un minibond da 6 milioni di euro nel settembre 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, la stessa famiglia controlla all’80% lo storico quotidiano l’Unità, che ha interrotto le pubblicazioni per la terza volta in 17 anni nel giugno 2017, affossato da un’enorme mole di debiti. Nell’aprile di quest’anno, il noto giornalista televisivo Michele Santoro ha presentato un’offerta per rilevare il quotidiano (si veda l’Agi).