Ieri è stato posato il primo mattoncino nel cantiere di costruzione di Legoland Water Park a Gardaland, a Castelnuovo del Garda (Verona). “Questa è una grande giornata, perché iniziamo a mettere le basi concrete di un progetto a cui stiamo lavorando da tre anni”, ha dichiarato Aldo Maria Vigevani, ceo di Gardaland.
La nuova attrazione costerà 20 milioni di euro e si estenderà su un’area di 15 mila metri quadrati, vicino alle aree di Peppa Pig Land e Fantasy Kingdom nel parco di Gardaland. La sua apertura è prevista per il giugno 2020.
La costruzione inizia in un momento caldo per la controllante di Gardaland, Merlin Group, il colosso europeo dei parchi a tema quotato a Londra. A fine giugno, infatti, è stata annunciata l’opa di KIRKBI (la holding di investimento della famiglia Kristiansen, che controlla al 75% la Lego), Blackstone e Canadian Pension Plan Investment Board (CPPIB) su Merlin Group, che è stato valutato 5,905 miliardi di sterline, debito compreso, pari a un multiplo di circa 12 volte l’ebitda del 2018, che era stato di 494 milioni di sterline, a fronte di 1,65 miliardi di sterline di ricavi e un debito finanziario netto pari a 2,4 volte l’ebitda. L’offerta, a 455 pence per azione, per un equity value complessivo di 4,76 miliardi di sterline, è tutta in contanti, per il gruppo a cui fanno capo, tra gli altri, oltre all’italiana Gardaland, il museo delle cere britannico Madame Tussauds, Legoland e London Eye, la ruota panoramica più alta del mondo (si veda altro articolo di BeBeez).
L’acquisizione sarà finanziata con equity e debito. A proposto del debito, lo scorso 6 agosto, Merlin ha annunciato che alle banche finanziatrici già note, BofA Merril Lynch International, Bank of America London e Deutsche Bank, si sono aggiunte anche Barclays, HSBC, Mizuho e Unicredit e pure Blackstone Holdings Finance, CPPIB Credit Investments e KIRKBI Invest (si veda qui il comunicato stampa).
L’acquisizione di Merlin sarà condotta da Motion Acquisition Limited, newco creata da KIRKBI, Blackstone e CPPIB e dovrebbe concludersi entro fine 2019, dopodiché Merlin sarà delistata dal London Stock Exchange. L’acquisizione sarà condotta tramite un cosiddetto Scheme of Arrangement approvato dall’Alta Corte di Giustizia così come previsto dalla normativa britannica in alternativa a una tradizionale opa (per un approfondimento sul tema, condotto dallo studio legale Slaughter and May, advisor di Merlin, clicca qui). E proprio oggi si tiene l’assemblea degli azionisti di Merlin, per votare sullo schema di adesione all’opa proposto dal board, che ha già precedentemente raccomandato l’adesione all’opa (si veda qui il comunicato stampa).
L’esperienza di Gardaland con i fondi era iniziata nel luglio 1994 quando il fondo UBS Capital aveva comprato il 22% del capitale, rivendendolo poi ai soci fondatori nel terzo trimestre del 1999. Nell’aprile 2005, poi, Aletti Merchant (gruppo Banca Popolare Verona e Novara) e Investindustrial rilevarono il 90,8% del capitale di Gardaland insieme al fondo Italian Lifestyle Partners II, gestito da J. Hirsch & co (tramite la newco Cornel, capitalizzata al 45% da Aletti Merchant, al 45% da Investindustrial e al 10% da Italian Lifestyle), con il resto che era rimasto in capo alle famiglie storiche che avevano fondato il parco di divertimenti nel 1975. Si dice che Gardaland allora fosse stato valutato attorno ai 400 milioni di euro. Nel 2004 Gardaland aveva fatturato 103 milioni di euro con un ebitda di 41 milioni e un utile di 30,4 milioni. Nel novembre 2006 la cordata italiana a seguito di difficoltà di gestione e di rapporti non idilliaci con i soci di minoranza, decise poi di cedere il parco a tema italiano a Merlin, allora già controllato da Blackstone e Lego Group. Investindustrial e Aletti allora avevano inizialmente reinvestito per una minoranza ma ne erano poi usciti quasi subito nel dicembre dello stesso anno. L’operazione allora si dice sia stata condotta sulla base di una valutazione di 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Gardaland ha chiuso il 2018 con 128 milioni di euro di ricavi, dopo aver chiuso il 2017 con 113,5 milioni di ricavi, a fronte di un ebitda di 37,6 milioni e di liquidità netta per 2,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).