Il gruppo alimentare bolognese Granarolo ha messo in vendita Conbio, la controllata che produce alimenti vegetali e biologici. Lo riferisce Mergermarket, secondo cui Granarolo avrebbe dato mandato all’advisor Vitale & Co. per trovare un compratore per lo stabilimento e i prodotti a marchio Conbio, mentre dovrebbe restare in azienda il ramo di produzione di prodotti vegetali a marchio Granarolo (la linea Granarolo 100% vegetale), che fattura 3 milioni di euro.
Nel dettaglio, Conbio produce creme spalmabili, i burger, alimenti a base di seitan, tofu e tempeh, i ragù, le zuppe e i piatti pronti, tutti interamente vegetali e biologici. Granarolo aveva rilevato il 60% di Conbio nell’aprile 2016 (si veda qui il comunicato stampa) ed era poi salita al 100%. Oggi avrebbe deciso di venderla poiché versa in uno stato di crisi. L’azienda ha chiuso il 2018 con ricavi per 20 milioni di euro, un ebitda negativo e un debito netto di 11 milioni. La crisi è dovuta sia all’investimento da 10 milioni per l’apertura di un nuovo stabilimento a Cerasuolo (Rimini), sia all’alta competizione del mercato biologico.
Tra i potenziali acquirenti potrebbero esserci aziende del settore, come ad esempio Almaverde Bio. Valsoia spa ha smentito a BeBeez sia di essere, al momento – anche solo potenzialmente – interessata all’acquisto o ad un investimento in Conbio, sia di esserlo stata in passato. Ma il dossier sta circolando ovviamente anche tra i fondi di private equity. Potrebbe interessare in particolare a fondi generalisti che hanno comunque una certa esperienza nel settore alimentare, da Alto Partners a 21 Investimenti a Progressio, ma soprattutto ai fondi che operano nel settore alimentare, quali IDeA Taste of Italy e Fondo Agroalimentare Italiano I.
Il primo, gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr, nel marzo scorso ha acquisito il 70% di Me&Alice srl, società di gestione della catena a marchio Alice Pizza, la prima catena italiana di pizza al taglio da asporto con 159 punti di vendita (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre il Fondo Agroalimentare Italiano I, sponsorizzato da Unigrains, storica holding di investimento francese specializzata nella filiera agroalimentare, nell’ottobre 2018 ha comprato Sinfo One, leader nella progettazione e sviluppo di sistemi informatici innovativi per il mondo manifatturiero, in particolare nel comparto del food processing (si veda altro articolo di BeBeez). Progressio Investimenti III nell’agosto scorso ha rilevato una partecipazione di minoranza del produttore di succo di limone e lime per condimenti Polenghi Food spa (si veda altro articolo di BeBeez), a fine luglio ha comprato la maggioranza di Damiano spa, azienda siciliana leader nella produzione di prodotti biologici a base di frutta secca (si veda altro articolo di BeBeez) e lo scorso maggio ha acquisito una quota del produttore di piatti pronti surgelati Gelit (si veda altro articolo di BeBeez). Ma visto la situazione finanziaria compromessa, Conbio potrebbe entrare nel radar di operatori di turnaround come Oxy Capital, che a sua volta ha esperienza nel settore alimentare, avendo investito in Oleificio Mataluni (si veda altro articolo di BeBeez) e nei sottolio Montalbano (si veda altro articolo di BeBeez).
Granarolo, presieduta da Gianpiero Calzolari, ha chiuso il 2018 con un fatturato di 1,302 milioni (+2,3% rispetto al 2017), un ebitda di 76,1 milioni (+8,4%) e un debito netto di 146 milioni, in crescita di 8,9 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Il gruppo è molto attivo sul fronte m&a: era tra i potenziali acquirenti di Nuova Castelli, il principale esportatore di parmigiano reggiano all’epoca controllato all’80% dal fondo Charterhouse, poi rilevato dalla francese Lactalis nel maggio scorso (si veda altro articolo di BeBeez); mentre nell’aprile scorso ha comprato la maggioranza di Venchiaredo, uno dei maggiori produttori italiani di stracchino (si veda il comunicato stampa), dopo averne rilevato il 24% nell’agosto 2017 (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel marzo 2017 il gruppo ha comprato Allfood Importacao, tra i primi importatori e distributori di prodotti tipici europei in Brasile. E nel corso del 2016 Granarolo ha finalizzato, sia direttamente sia attraverso la controllata Granarolo International srl, una serie di acquisizioni: Granarolo Baltics OÜ (Estonia), operante nel settore della commercializzazione di prodotti lattiero caseari e nell’importazione di prodotti italiani di qualità nel mercato delle Repubbliche baltiche; Matric Italgross AB (Svezia), distributore di prodotti italiani in Svezia; Comarsa SA e Angira SA (Svizzera), società di distribuzione di prodotti alimentari Made in Italy; Pandea Dietetica (Italia), specializzata nella produzione di prodotti da forno con e senza glutine; Fattorie Giacobazzi srl (Italia), azienda specializzata nella produzione di un vasto assortimento di aceti balsamici, operante in Italia e all’estero (anche attraverso le filiali UK e USA). A fine 2015, Granarolo aveva acquisito una partecipazione del 60% di Yema, società specializzata nella produzione e commercializzazione di una vasta gamma di prodotti caseari. A inizio 2015, invece, Granarolo aveva finalizzato l’acquisizione dell’italiana San Lucio, società che ha sviluppato un innovativo snack di formaggio cotto al forno venduto a marchio GrokSi.
Ricordiamo infine che nel 2017 Granarolo ha collocato in private placement un bond senior da 60 milioni, che era allo studio da inizio anno. L’emissione, con scadenza marzo 2023, è stata collocata alla pari e paga una cedola del 3,05% (si veda altro articolo di BeBeez).
(Articolo rettificato venerdì 6 settembre 2019 alle ore 16.27. Si precisa che Valsoia spa smentisce sia di essere, al momento – anche solo potenzialmente – interessata all’acquisto o ad un investimento in Conbio, sia di esserlo stata in passato).