Sarebbero quattro i finalisti per Telepass, gruppo specializzato nei sistemi di pagamento automatico del pedaggio autostradale controllato al 100% da Atlantia. Si tratta dal fondo FSI I (gestito da FSI sgr), in cordata con Sia e Generali; Warburg Pincus, Partners Group e Apax. Lo riferisce Il Sole 24 Ore. Potrebbe essere decisa un’ulteriore scrematura dei concorrenti in gara, per arrivare a scegliere il partner a inizio autunno.
In ogni caso, l’investitore prescelto dovrà condividere un progetto industriale di crescita di Telepass ed entrare con una quota di minoranza, si dice il 30%. Una cessione che avverrebbe in vista di una successiva quotazione di Telepass, valutato attorno a 2 miliardi di euro, sulla base di un multiplo di 12-13 volte l’ebitda previsto per il 2019.
Ricordiamo che a metà luglio il dossier Telepass è sono stato recapitato dagli advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi ai fondi sovrani e Adia, GIC e QIA, a grandi fondi pensione canadesi e grandi operatori del private equity come General Atlantic, Warburg Pincus, Partners Group, KKR, TPG, Advent e Bain Capital (si veda altro articolo di BeBeez). E che il dossier è stato sul tavolo di gruppi del settore dei pagamenti elettronici come Nexi, Paypal e Fleetcore o anche Visa e Mastercard, oppure gruppi del settore dati come Cerved e TomTom, oltre che fondi infrastrutturali come Ardian (si veda altro articolo di BeBeez).
Telepass è nata nel 2017 per creare un sistema integrato di servizi per la mobilità urbana ed extraurbana. E’ stata acquisita al 100% da Atlantia nell’ambito di una riorganizzazione societaria da Autostrade per l’Italia (il 96,15%) e Autostrade Tech (il 3,85%), con una valutazione di 1,148 miliardi di euro (si veda qui il bilancio 2016 di Atlantia). Il gruppo Telepass nel 2018 ha registrato ricavi operativi per 188 milioni di euro, in incremento di 16 milioni di euro rispetto al 2017, prevalentemente costituiti dai canoni Telepass per 116 milioni di euro, dalle quote associative Viacard per 21 milioni di euro e dalle Opzioni Premium per 27 milioni di euro. L’ebitda è stato di ben 111 milioni di euro, in incremento di 13 milioni di euro dal 2017. Al 31 dicembre 2018 gli apparati attivi Telepass sono 8,6 milioni (con un incremento di circa 342 mila unità rispetto al 31 dicembre 2017), mentre sono pari a 10,2 milioni gli apparati Telepass distribuiti (si veda il bilancio 2018 di Atlantia).
Il gruppo Telepass comprende Telepass Pay, costituita a novembre 2016 e controllata al 100% da Telepass, con l’obiettivo di ampliare l’offerta al cliente dei servizi di pagamento legati alla mobilità in contesto sia urbano che extra-urbano, conta 303 mila clienti attivati al 31 dicembre 2018. Il perimetro del gruppo Telepass include inoltre Urban Next, società di diritto svizzero che sviluppa software e applicazioni relative alla mobilità urbana; K-Master che opera nei sistemi di monitoraggio e gestione delle flotte di mezzi di autotrasporto attraverso una piattaforma informatica e talune applicazioni software dedicate; K-Master Broker (che il 30 maggio 2018 ha modificato la ragione sociale in “Telepass Broker”) che svolge l’attività di intermediazione assicurativa; e il 75% della partecipazione nella società Infoblu precedentemente detenuta da Autostrade per l’Italia. Nel febbraio scorso Telepass è entrata come socio nella startup italiana che offre il servizio di autolavaggio a domicilio Wash Out (si veda altro articolo di BeBeez).