Il Tribunale di Milano concede il beneficio del dubbio a Galimberti spa, storica catena di negozi per l’elettronica a marchio Euronics controllata dalla omonima famiglia guidata da Paolo Galimberti, senatore di Forza Italia. Il giudice delegato del tribunale di Milano Sergio Rossetti, che aveva ammesso la società al concordato con riserva a fine maggio, nell’udienza di ieri ha ritenuto ammissibile il piano di salvataggio proposto dalla proprietà e ha fissato a fine novembre l’adunanza dei creditori.
E’ la seconda volta che Galimberti si trova in questa situazione. Già all’inizio del 2018 la società era stata ammessa alla procedura di concordato preventivo ma poi lo scorso febbraio non era stata raggiunta la maggioranza dei creditori richiesta per l’approvazione del concordato, con in particolare le banche che avevano votato contro al piano concordatario proposto.
A quel punto la famiglia Galimberti aveva cercato un investitore a cui cedere il controllo delle attività, un’operazione che avrebbe dovuto fungere da perno di un nuovo piano concordatario, migliorativo rispetto al precedente. A giugno si diceva che il cavaliere bianco fosse il fondo inglese Hanson Asset Management (si veda qui il blog di Andrea Giacobino). Nel corso dell’udienza del 23 luglio scorso, il giudice aveva di fornire “maggiori garanzie sulla solidità dell’azienda” (si veda qui l’AGI). Ieri in nell’udienza al Tribunale di Milano la società ha presentato garanzie per 9 milioni di euro, di cui 4 milioni di nuovi capitali e un immobile del valore di oltre 5 milioni. Ieri non si è più parlato però di nessun fondo.
Galimberti spa, che opera da 70 anni nel settore, è gravata da 82 milioni di euro di debiti, con ricavi netti in contrazione nel 2017 a 182 milioni di euro (dal picco a 236,3 milioni nel 2015), un ebitda negativo per 25 milioni, una perdita netta di 38,6 milioni, un debito finanziario netto di 24,6 milioni e un patrimonio netto negativo per 29 milioni (fonte
Leanus).
Kpmg aveva delineato un piano di rilancio, affidando a Bain & Co. la vendita di un gruppo di negozi di cui però solo 5 lo scorso ottobre hanno trovato in
Unieuro un compratore, che li ha pagati 2,5 milioni di euro (si veda
qui il comunicato stampa). Oraa a rischio chiusura ci sono undici negozi tra Lombardia e Veneto che contano 250 dipendenti.
Euronics Italia spa è un gruppo di acquisto italiano composto da nove imprese socie indipendenti a cui fanno capo imprenditori locali uniti sotto un’unica insegna ma con realtà autonome. Uno di questi è appunto Galimberti spa. Euronics Italia conta oggi in Italia oltre 400 punti vendita a insegna Euronics, Euronics City ed Euronics Point, di cui 205 di proprietà e 198 in affiliazione, e su una forza occupazionale di circa 4.700 dipendenti.Il 2018 si è chiuso con ricavi per due miliardi di euro, in lieve decremento rispetto al 2017, ma per il 2019 si prevede un leggero incremento, anche grazie a nuove aperture.
Lo scorso gennaio Nova spa, socio romano di Euronics Italia, ha siglato un accordo di affitto di ramo d’azienda da Castoldi srl, a sua volta socio storico dell’insegna entrato in crisi e ammesso al concordato preventivo dal Tribunale di Monza a fine ottobre 2018. Per effetto della locazione, dieci punti di vendita lombardi, sono ora gestiti dalla newco Binova spa. La società presieduta da Stefano Caporicci ha così ampliato il suo raggio di azione al di fuori di Roma e del Lazio. Il fatturato a regime dei dieci nuovi negozi in Lombardia è stimato per circa 70 milioni di euro che porteranno quindi il perimetro delle società controllate da Nova spa ad avvicinarsi a un giro d’affari complessivo di circa 300 milioni.