La Perugia di Carlo Sargenti sa di bianco e di malva
Anche le città hanno il loro profumo. Succede sempre più spesso che il maître parfumier si ispiri a un luogo, diventandone testimone e araldo, messaggero di emozioni, un modo nuovo di fare marketing del territorio, unendo alla produzione la cultura del posto. Perugia, piazza Matteotti, a sinistra di via Volte della Pace, nell’antico Rimbocco del Cherubino, oggi via Sant’Andrea: questo il percorso nel cuore della città per arrivare ad un grande portone che dà accesso all’atrio di un antico palazzo, posato su resti medioevali e fondamenta etrusche. E’ qui che si apre un mondo inaspettato, “Profumi di Perugia”, un atelier di intrecci alchemici tra estetica, piacere ed emozione evocativa. Si tratta di un percorso sensoriale, prima che produttivo, guidato da Carlo Sargenti, Maestro Profumiere Naturopata, con il supporto della moglie Morena e del figlio Giacomo. La fucina onirica, come ama definirla lui stesso, si annida nella sala con il soffitto a volte di un palazzo del XV secolo, la cui finestra si affaccia sull’antica piazza del Sopramuro dove, tra ampolle di cristallo ed essenze preziose, si svolge l’arte del creare: le prime composizioni sono realizzate completamente a mano, la realizzazione dura circa un anno.
“Profumi di Perugia è un marchio di profumeria artigianale nato nel 2016 a Perugia e l’idea, nasce dall’attenzione e dalla passione per l’estetica e per l’aromoterapia (profumeria Botanica) della famiglia Sargenti, ormai storico sinonimo perugino di cura per la bellezza con prodotti naturali. Seguendo la mia passione per il settore del benessere la cosmesi e la profumeria mi sono specializzato come naturopata cosmetologo e maestro profumiere.”
Quando e com’è nata l’idea di realizzare dei profumi dedicati ad un territorio?
“Ho creato una linea Tricoestetica con un marchio originale e come completamento per celebrare i 30 anni di attività ho pensato ad una fragranza per la persona a completamento della linea stessa. Così nella tarda primavera del 2016 arriva l’ispirazione, in occasione della rievocazione storica di Perugia nell’anno 1416, attraverso una visione e un’olfazione sul territorio, precisamente il bosco di Monte Malbe, circostante il Tempio di Porta Sant’Angelo. La chiesa perugina più antica della città antecedente al cristianesimo dedicata all’Arcangelo Michele. Estrapolando le note olfattive della flora locale di quel luogo nasce Malbus l’essenza di Mi-ka-El il condottiero. Nasce “Malbus””
Ci racconta qualcosa di più e gli elementi che caratterizzano questo nuovo prodotto?
“Il nome deriva da ‘malva’ l’erba medicamentosa del bosco stesso e da albus, chiaro, bianco, il colore della pietra del monte, il calcare, un doppio significato che si ritrova anche nei racconti popolari che citano il monte, il cui nome, anticamente, era “Monte Malve”.
Un’Essenza che diffonde un potere gravitazionale, invisibile ma allo stesso tempo di grande elevazione spirituale. L’idea che sta alla base di Malbus – spiega il fondatore Carlo Sargenti – è quella di riportare la città di Perugia all’eleganza che la caratterizzava nel passato: un’epoca in cui il nostro Corso Vannucci era un defilé di classe e di bellezza”. Le sue note olfattive appartengono alla flora autoctona di Monte Malbe, il polmone verde di Perugia. La nuova fragranza si lega anche alla storia antica di Perugia. Ricerche e racconti popolari, infatti, hanno portato ad una connessione tra Monte Malbe e il condottiero Braccio Fortebraccio, protagonista della prima rievocazione storica di Perugia. “Durante l’ascesa a Perugia nella tarda primavera del 1416 – ricorda Sargenti – Braccio Fortebraccio da Montone stazionò con le sue milizie a Monte Malbe, in una località detta la Murcia di Monte Malbe”.
Che tipo di risposta nel pubblico?
“L’idea a livello locale piace e acquisisce credito. Questo riscontro mi ha dato l’input per creare un concept di Profumeria artigianale nel centro storico della città per raccontare il territorio attraverso scenografie olfattive. Attualmente abbiamo sette fragranze per la persona e dodici fragranze per l’ambiente, ognuna delle quali racconta una storia o un luogo del territorio Perugino.”
Qual è il vostro cliente? Apprezzamento e mercato non sono sempre concordi: spesso infatti la critica e il pubblico danno giudizi diversi.
“Per me fare un profumo è come scrivere la sceneggiatura di un film; cerco la storia o il luogo che più mi attrae e li connetto le fragranze al racconto stesso attraverso la visione e l olfazione degli elementi naturali presenti nel ricordo del luogo. Il cliente tipo è colui che ricerca un’esperienza sensoriale legata al territorio ma sopratutto al benessere interiore in quanto i profumi che produco non vogliono essere un accessorio di moda o semplicemente una cartolina, quanto un ingrediente del benessere personale. A seguire il profumo personalizzato realizzato, attraverso il codice del colore, la trama di un racconto personale a 360gradi. “
In questa fase Sargenti instaura un rapporto profondo con le sue creazioni, miscelando sogni e materia che solo apparentemente appartengono a mondi lontani e inconciliabili, ma in realtà sono memorie, non solo olfattive, di emozioni felici consegnate all’oblio o alla corrente dei ricordi. Solo una volta che si sono trovati i gusti accordi si da avvio alla produzione in laboratorio. Nasce così “Il Profumo dell’Anima”.
Ci racconta cosa succede e che tipo di comportamento d’acquisto si disegna. Il profumo è infatti un prodotto frivolo per eccellenza, un benessere ineffabile eppure irrinunciabile per il quale la suggestione è fondamentale.
“Comporre un profumo personalizzato è mettere in atto un processo alchemico che solo il cliente stesso, può innescare. Il ruolo del maître parfumeur è di dare in mano al cliente gli strumenti necessari per riconoscere l’essenza alla quale è intimamente legato. Lo strumento utilizzato per questo riconoscimento è un sistema non intrusivo e auto selettivo. In una sessione individuale e su appuntamento, il cliente è invitato a scegliere alcune combinazioni cromatiche che maggiormente lo attraggono
“Tu sei i colori che scegli e questi riflettono i bisogni del tuo essere”. Una fotografia di sé che può essere osservata a vario livello: fisico, emotivo, mentale e spirituale.
Una volta effettuata questa selezione il maître parfumeur utilizzando in maniera olistica il codice dei colori, connetterà gli stessi agli aromi corrispondenti. Grazie alle sensazioni e all’acquisita consapevolezza del cliente per i propri bisogni vengono selezionate le note per comporre la fragranza. Quest’atto è molto più che creare un profumo personalizzato, è realizzare la Quinta Essenza della persona, riportando in essere le vere qualità del per fumum e idealmente, attraverso il fumo, innalzare lo spirito al cielo.”
Ci fa un esempio delle sue creazioni?
“L’essenza “Fiore della vita” evoca le particolari essenze bruciate in offerte al cielo, incensi, spezie, resine e legni pregiati: un rituale tra gli elementi della natura, un insieme di riti iniziatici che unisce terre lontane. Evoca un percorso iniziatico, che unisce terre lontane a luoghi conosciuti.” Il prossimo appuntamento è verso fine anno: a dicembre, per Natale, Carlo Sargenti presenterà la nuova collezione “Acqua di Perugia”, quattro fragranze per la persona in eau de parfum dedicati alle quattro fasi dell’alchimia che raccontano la trasmutazione alchemica dell’acqua perugina o “acquetta”, un veleno medioevale, in moderno profumo.
a cura di Ilaria Guidantoni