L’incertezza politica ed economica hanno penalizzato il mercato del private equity e il venture capital italiano, che ha registrato un crollo della raccolta e un calo degli investimenti e dei disinvestimenti. Lo rilevano Aifi e PwC, che ieri hanno presentato i dati sul mercato italiano del private equity e venture capital del primo semestre 2019, alla presenza di Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi; Anna Gervasoni, direttore generale di Aifi; Francesco Giordano, Partner di PwC (si vedano qui il comunicato stampa e la presentazione completa).
Nel dettaglio, la raccolta è crollata del 77% nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2018, attestandosi a quota 435 milioni di euro, di cui 410 milioni di raccolta indipendente (-75% da 1,66 miliardi), con ben 300 milioni su 410 che sono stati di provenienza domestica, cioé il 73% contro il 59% del primo semestre 2018. In tutto il 2018 la raccolta era stata di 3,4 miliardi, di cui 2,7 miliardi quella indipendente (si veda altro articolo di BeBeez). Le fonti principali della raccolta indipendente del primo semestre 2019 sono stati settore pubblico e fondi sovrani (30,6%), fondi pensione e casse di previdenza (17,7%), investitori individuali e family office (17,6%).
Detto questo, i fondi di private capital (quindi compresi i fondi di private debt) con focus specifico sull’Italia tra il 2018 e i primi otto mesi del 2019 hanno incassato quasi 10 miliardi di euro di impegni dagli investitori. Di questo totale, 6,9 miliardi sono relativi a closing definitivi di raccolta da parte di fondi, mentre 3,1 miliardi riguardano fondi che sono tuttora in raccolta e che hanno quindi annunciato soltanto sottoscrizioni parziali. I dati sono contenuti nel Report Fundraising di BeBeez pubblicato la scorsa settimana e a disposizione per gli abbonati a BeBeez News Premium (scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese). Se i fondi in raccolta dovessero raggiungere tutti il loro obiettivo, allora la potenza di fuoco pronta a riversarsi sulle imprese italiane non quotate si arricchirebbe di almeno altri 6,4 miliardi, per un totale quindi di risorse a disposizione di quasi 16,4 miliardi di euro.
Tornando ai dati AIFI del semestre, sono andati male anche gli investimenti, scesi del 12%, che si sono attestati a 2,5 miliardi di euro dai 2,9 miliardi del primo semestre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e dai 9,78 miliardi di euro dell’intero 2018.
Tuttavia, il segmento early stage (investimenti in imprese nella prima fase di ciclo di vita, seed, startup, later stage) è cresciuto del 7% in ammontare (103 milioni di euro) mentre è sceso del 10% il numero di operazioni, a quota 72. La mappa delle startup italiane (o fondate da italiani) finanziate da investitori di venture capital, siano questi strutturati come fondi oppure in club deal di investitori privati e business angel (quindi considerando il venture capital in senso lato, rispetto alla concezione di Aifi) compilata da BeBeez, per il primo semestre 2019 conta invece 128 società per un totale raccolto di poco meno di 280 milioni, compresi i 23,7 milioni raccolti sulle piattaforme di equity crowdfunding, escludendo le operazioni di real estate. Il dato è contenuto nel Report sui sei mesi di venture capital di BeBeez pubblicato a inizio luglio a disposizione per gli abbonati a BeBeez News Premium (scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Le operazioni di buyout sono salite del 20% per ammontare (1,6 miliardi) e del 34% per numero (59 deal). L’expansion ha attratto 271 milioni di euro, in salita del 18% rispetto ai 230 milioni del primo semestre 2018, ma con un calo nel numero di operazioni, -13% a 21 deal. A livello di dimensioni delle imprese destinatarie degli investimenti, prevalgono quelle con meno di 50 milioni di fatturato (77% del totale) e del comparto IT, che ha catalizzato il 20% degli investimenti. A livello geografico, il 78% dei deal sono stati effettuati in Nord Italia; cresce il Centro, che cuba il 15% delle operazioni, mentre quelle al Sud sono solo il 7% del totale. I disinvestimenti in questa prima metà dell’anno sono stati 66, in crescita del 12% rispetto allo scorso anno. La exit più diffusa è la quotazione (48% dei casi).
Nel dettaglio, sul fronte degli investimenti che hanno avuto come protagoniste aziende italiane, sia in acquisto sia in vendita, le operazioni sono state 119. Lo calcola il Report sui sei mesi di private equity di BeBeez pubblicato a inizio luglio a disposizione per gli abbonati a BeBeez News Premium (scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese). Il dato si confronta con le 188 operazioni che hanno coinvolto società italiane nel 2018. Circa la metà (62) delle operazioni di questi primi mesi dell’anno sono investimenti diretti di fondi di private equity in aziende italiane. Nel prossimo semestre potrebbe esserci una ripresa nelle statistiche degli investimenti di private equity. Aifi ha contato che soltanto tra luglio e agosto siano state annunciate altre 40 operazioni (si vedano le sezioni private equity, venture capital e angels & incubators di BeBeez).