Invimit, la sgr controllata dal Ministero dell’Economia, ha lanciato il suo fondo i3-Dante, fondo chiuso multi comparto volto a ridurre il debito pubblico tramite la valorizzazione di alcuni immobili dello Stato. Contestualmente è stato istituito il primo comparto del fondo, denominato Convivio, riservato agli investitori professionali, che avrà ha un valore di 200-500 milioni di euro e investirà in immobili core e core plus a reddito e localizzati nelle zone centrali delle principali città italiane, a partire da Roma e Milano. Nell’operazione, Invimit è stata assistita da Deloitte Financial Advisory, Axia.Re e dallo studio legale Dla Piper.
Il fondo ha l’obiettivo di contribuire alla riduzione del debito pubblico attraverso il trasferimento e la valorizzazione di portafogli di asset pre-identificati dalla sgr all’interno dei patrimoni già in gestione e l’individuazione di soggetti terzi interessati all’investimento nelle quote del fondo stesso.
Invimit aveva annunciato lo scorso aprile che avrebbe dismesso gli immobili pubblici attraverso due fondi: uno core, nel quale confluiranno gli immobili già locati a terzi condizioni di mercato, e un altro core plus, in cui ci saranno immobili locati a condizioni inferiori a quelle di mercato (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, Invimit è stata incaricata di gestire gli immobili dello Stato conferiti ai suoi fondi, per un importo di 1,6 miliardi di euro, nell’ambito del processo di cessione degli immobili pubblici per un valore stimato complessivo di circa 1,2 miliardi di euro previsto dalla Legge di Bilancio 2019 e il cui perimetro è stato definito lo scorso luglio Decreto attuativo del Ministero dell’Economia (si veda altro articolo di BeBeez). L’obiettivo del MEF è conseguire introiti per 950 milioni di euro nel 2019 e per 150 milioni di euro nel 2020 e nel 2021.
Intanto è scaduto lo scorso venerdì il termine di presentazione delle offerte per i primi immobili messi in vendita da Invimit (si veda altro articolo di BeBeez): circa 200 tra abitazioni, negozi e uffici in 8 città italiane (Roma, Firenze, Palermo, Bologna, Pisa, Firenze, Trieste e Sabaudia), la cui lista è stata pubblicata sulla vetrina immobiliare di Invimit. La vendita ha un importo stimato complessivamente in 610 milioni di euro, di cui 500 milioni attraverso la cessione di quote dei fondi e 110 milioni attraverso la vendita diretta di immobili con un’innovativa procedura di asta.
L’Agenzia del Demanio invece si muoverà in autonomia. Ha già individuato una prima lista di 1.500 beni da vendere, attraverso aste rapide e agevoli, con l’obiettivo di ottenere un incasso intorno ai 350 milioni. Il piano di dismissioni conta anche sul Ministero della Difesa, che ha inviato all’agenzia del Demanio una prima lista di 41 caserme e altre strutture militari da dismettere. Tra essi rientrano Palazzo Doro Altan a Vittorio Veneto; la caserma Curtatone e Montanara a Mantova, ex convento cinquecentesco; la Redi nel centro storico di Firenze. Sono state fissate per il 15 ottobre e per il 15 novembre le date di scadenza per presentare le offerte per i primi 420 immobili e terreni di proprietà dello Stato, non utilizzati per finalità istituzionali, per un valore pari a 420 milioni di euro, le cui procedure di dismissione sono state avviate del Demanio lo scorso 18 luglio (si veda altro articolo di BeBeez).