Il mondo della nautica rivede uno dei suoi marchi storici: torna dopo un decennio di assenza Rasca-la Boats. La società riparte con Opstart, piattaforma di equity crowdfunding su cui, in questi giorni, la ricostituita realtà leccese ha lanciato una campagna che punta a raccogliere dai 250 ai 500 mila euro. “Ormai è tutto pronto”, racconta a Websim Daniele Rizzo, amministratore unico e proprietario di Rascala Boats, “siamo una start-up innovativa che avrà due società controllate: una con sede in Albania, dove produrremo le nostre barche, e una negli Stati Uniti, che sarà la nostra base per ven-dere i nostri prodotti negli Usa, in Canada e in America Latina”.
La società si è posta come obiettivo, entro il 2023, di raggiungere la vendita di 1.500 barche, con 50 milioni di euro all’anno di fatturato e un utile netto superiore ai 10 milioni.
La campagna di equity crowdfunding prevede una soglia di ingresso minima di mille euro, ma con alcuni incentivi a chi vorrà impiegare cifre più grandi: infatti, gli investitori che arriveranno a diecimi-la euro avranno in cambio un invito per due persone agli eventi speciali della società e il 25% di sconto sull’acquisto di una barca, sconto che arriva al 30% per chi supera la soglia di 20mila. “Per-ché abbiamo scelto l’equity Crowdfunding per finanziarci? Perché è l’unica forma di investimento fiscalmente detraibile oggi in Italia. Noi offriamo quote privilegiate, che danno priorità assoluta nella distribuzione del dividendo”, promette Rizzo.
L’azienda gode dello status di start-up innovativa e punta nel futuro a guadagnarsi quello di Pmi in-novativa: “Daremo i primi dividendi nel 2020”, spiega l’imprenditore, “intendiamo chiudere quest’anno con il bilancio certificato e poi abbiamo due progetti costruttivi brevettabili”. Nei piani c’è anche una piattaforma online, dove il cliente può personalizzare la barca e scegliere il motore da montare. “Il nuovo corso ripartirà puntando sulla qualità delle barche, tutti fuoribordo”, continua Riz-zo, “La road map prevede l’inizio della produzione dei modelli più piccoli nel gennaio 2020, per pro-seguire con un nuovo modello ogni tre mesi e concludere la gamma entro la metà del 2022”.
La storia di Rascala Boats parte nel 1993: “Sono stato il primo a delocalizzare in questo settore”, racconta Rizzo, “avevamo il nostro cantiere in Romania, dove avevamo una joint venture con il mi-nistero della difesa rumeno, poi loro sono usciti perché non sostenevano gli aumenti di capitale”. Nel 2003 ci fu l’esordio al salone di Genova: “Riuscimmo ad avere un successo strepitoso, perché ab-binavamo l’ottima qualità a prezzi convenienti. Iniziammo a lavorare tanto in Francia, Norvegia, Olanda, Giappone. Abbiamo venduto in 26 Paesi diversi, per un totale di 15 mila barche. Questo ci ha dato grande notorietà e ci ha permesso di partecipare a centinaia di saloni nautici internazionali”. Nel 2010, per motivi personali, l’imprenditore decide di interrompere il business: “Ho chiuso l’attività e ho mantenuto la proprietà del marchio, che poi ho ceduto alla nuova Rascala”, racconta l’amministratore unico.
Da qualche anno Rizzo ha deciso di riprovarci e ha già trovato un locale provvisorio, di 2 mila metri quadri, a Valona, in Albania, vicino a un grande cantiere navale militare dove sono stati costruiti in-crociatori negli ultimi dieci anni. “Noi costruiamo piccole barche, non incrociatori, però il direttore generale di quello stabilimento verrà a lavorare da noi, portando con sé know how e una squadra di ingegneri e operai, che hanno collaborato con importanti realtà del settore e hanno fatto corsi in Olanda. Dall’Italia arriveranno in 5-6 per formare il personale. Due saranno fissi, gli altri saranno specialisti che andranno allo stabilimento in base alle necessità”. I materiali e i progetti arriveranno da Lecce, dove ha sede l’azienda, cosa che permetterà di mantenere il marchio made in Italy.
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